Sono sempre stato convinto che i pentastellati avrebbero sclerato partendo dal loro interno, immaginavo che prima o poi sarebbe successa qualche cosa che avrebbe fatto saltare il tavolo. In effetti pensavo che la resa dei conti sarebbe avvenuta al momento di parlare di candidature: dover fare una scrematura obbligata degli attuali parlamentari, qualche effetto deflagrante non poteva essere evitato, d’altra parte, la riforma del Parlamento, di cui loro hanno sempre vantato la loro primogenitura, con la sua drastica riduzione dei seggi era li a rendere difficile qualsiasi scelta. Mai si poteva supporre che fosse la Magistratura a anticipare i tempi.
Qualora si arrivasse a una scissione, si potrebbe ben dire che, con i due schieramenti, si raddoppia la possibilità di proporre più candidati, il che non sarebbe poca cosa.
Veramente chissà se si arriverà o meno ad una scissione, vi è però da dire che il Movimento, cresciuto al di sopra di qualsiasi aspettativa, rappresenta al suo interno, anime di natura totalmente diverse che nessun collante può mantenere insieme senza che, prima o poi, si arrivi ad una resa dei conti, neppure la poliedricità di Giuseppe Conte riuscirebbe a tenerle insieme.
Ecco che la sentenza del Tribunale di Napoli giunge a pallino per anticipare.
Giusto la posizione di Grillo che con una dichiarazione che lascia pochi spazi, stoppa tutti, quasi a voler imporre una pausa di riflessione. La dichiarazione: “La situazione, non possiamo negarlo, è molto complicata. In questo momento non si possono prendere decisioni avventate, promuoverò un momento di di confronto anche con Giuseppe Conte, nel frattempo invito tutti a rimanere in silenzio e a non assumere iniziative azzardate prima che ci sia condivisione sulla strada da seguire”.
Dice bene Grillo: stop alla belligeranza ma, oramai il dado e tratto, la guerra è aperta e la scissione sembra inevitabile, questo con grande dispiacere di Enrico Letta che vede saltare quella alleanza, che riteneva cosa fatta a tutto suo vantaggio, tutto con la malcelata gioia degli ex renziani e dello stesso Franceschini, che insieme rappresentano la maggioranza del PD.
A questi ineluttabili fatti si aggiunge, tanto per far riflettere Letta, la battuta di Matteo Renzi che ha intitolato un post sui social: “Stelle cadenti” e aggiunge: “Il Prof. Conte ha scritto lo Statuto dei Cinque Stelle, con la stessa chiarezza con cui scriveva i DPCM. Il risultato è l’esplosione del Movimento, e volta non c’è nemmeno stato bisogno di combatterlo, ha fatto tutto da solo”.