Leggendo qua e la, sugli avvenimenti e sulla politica, mi sembra oggi la giornata dei paradossi. lanuovasardegna.gelocal.it in un reportage da Castelsardo, dove si teneva il festival “Un’isola in rete”, riporta alcuni brani dell’intervento di Flavio Briatore, invitato per parlare del turismo nella nostra isola. Nel suo intervento, il manager della Formula 1 e non solo, ha detto: “Vivete in una terra bellissima, ma vi posso assicurare che in giro per il mondo ci sono altrettante terre meravigliose disposte a investire nel turismo. Per vincere la sfida bisogna sapersi vendere, e voi siete ancora molto indietro”. Ed aggiunge: “Qui per avere un’autorizzazione bisogna aspettare mesi in cui i funzionari ti dicono forse sì o forse no e così si perde la voglia di investire perché un imprenditore, soprattutto se straniero, ha necessità di chiarezza”. “Io consiglierei agli amministratori di andare per due giorni a Ibiza e Saint Tropez, in modo che possano imparare”.
Parole crude queste ultime che non sono molto piaciute a qualcuno dei presenti, parole che leggendole con un po di autocritica, rispecchiano abbastanza la realtà non solo isolana. Ma, a noi interessa quanto accade in casa nostra e purtroppo dobbiamo dolorosamente ammettere che la situazione poco si discosta dall’analisi Briatore.
La prima risposta che sa più di campanile che di obiettività, arriva dall’Assessore al Turismo Luigi Crisponi, che, concorda si ritardi della burocrazia ma poi si risente sul resto. Le sue parole: “Penso che non ci sia bisogno di imparare da altri. Da noi ci sono imprenditori che sudano dalla mattina alla sera ed è a loro che bisogna guardare”.
Il Prof . Germano Paini ha impostato il suo intervento verso un diverso obiettivo, dimenticando, forse, che al termine di una stagione il cui saldo si presenta disastroso, ponendosi dei limiti all’offerta di Briatore dice: “Il turismo non è solo il territorio, ma anche la cultura del luogo. In altre parti del mondo la cultura non è stata considerata e i danni sono sotto gli occhi di tutti. Basti pensare che Sharm El Sheik nei prossimi anni verrà abbandonata perché l’intero territorio è stato consumato”. Il Prof credo abbia confuso il nostro problema che è di ‘presenze e non di cementificazione.
La vera ciliegina, cioè, ‘il paradosso’, viene dal giornalista del Corriere della Sera, Beppe Severgnini, noto frequentatore delle nostre spiagge galluresi, dice – sempre riportato da lanovasardegna.gelocal.it – “Io e Briatore, prima di suggerire ricette, ci dovremmo ricordare che siamo ospiti in Sardegna. Con una differenza. Io non ho interessi nell’isola, lui si”:
Sarebbe come dire: Io faccio la spesa al discount e Flavio investe in impresa.
Più dura e forse fuori luogo la battuta di una imprenditrice su fb: Briatore, come gli ospiti, al terzo giorno puzza. Un bel richiamo al turista…non c’è che dire.
La politica. Ignazio Marino, che disquisisce sull’inchiesta Penati su Affari Italiani, dice:“Si tratta di accuse molto gravi per un politico impegnato nella Sinistra da molti anni e che ha avuto responsabilità apicali come il coordinamento della segreteria nazionale del Partito Democratico. Questo significa che, per il ruolo di primo piano che Penati ricopre, il suo eventuale crimine sarebbe più grave, proprio per il modello che Penati dovrebbe rappresentare. Il Pd deve (dico i, dovrebbe) essere il partito dell’onestà e della trasparenza, ma non solo a parole, deve essere credibile nei fatti. Deve avere una rigorosità che non deve essere esercitata caso per caso, ma con una rigorosità di condotta uniforme”. “Nel caso di Filippo Penati non è importante che il partito lo espella o non lo espella. E’ importante che Penati dica: io voglio il massimo rigore, la massima trasparenza, credo nella magistratura e rinuncio alla prescrizione perché voglio l’assoluzione poiché il fatto non sussiste. Tutte le altre strade sono secondarie che lasceranno un senso di dubbio gravemente lesivo per il decoro e la dignità del Pd”. “Questo comportamento è l’unico modo per marcare una netta differenza con il Pdl. Lasciano sbigottite le accuse del Popolo della Libertà che ha il fondatore del partito rinviato a giudizio per corruzione e sfruttamento della prostituzione minorile e questo non crea nessuno scandalo. Berlusconi non ha detto: io voglio essere rinviato a giudizio e difendermi davanti ai giudici. E’ una differenza netta”.
Il paradosso. Secondo Marino,le accuse a Penati sarebbero del PdL, Errore: Le accuse provengono dalla Magistratura e riguarderebbero mazzette per importi che da sole superano tutto ‘mani pulite’, ed ancora non è finita.Altro paradosso. Marino non si rende conto che a poco vale sostenere poiché tu hai commesso peccato, anche io posso avere licenza di peccare, sarebbe come dire: ‘il bue dice cornuto all’asino’.
giustus