Oggi, le agenzie hanno battuto una notizia ripresa dal Tg5 delle ore 20,00 che ho trovato sconcertante, non tanto per la denuncia che in essa vi è, bensì perchè viene in un particolare momento che ci vede tutti impegnati, su fronti diversi, sulla polemica della gallina prataiola, protagonista su un tratto della costruenda strada OlbiA – Sassari.
Chi ruba la scena al pennuto avicolo rischiando di metterlo in ombra è il folto branco di cavallinI di La Giara che, per svariate cause rischia l’estinzione per colpa dell’incuria, non si sa bene di quale enigmatico ente che, non provvede a dare foraggio ed acqua agli equini tanto pregiati che, una volta spariti da quel territorio non hanno alcuna possibilità di recupero, non fosse altro perchè di La Giara di Gesturi non ce ne sono altre.
Vorrei tanto conoscere, e credo che come me sia l’opinione pubblica ad esprimere curiosità, sull’intervento che ha tempestivamente e certamente fatto quel Savi a cui tanto interessa la sorte della gallina prataiola con i suoi amori.
Prima di conoscere se i cavallini di La Giara sono animali di serie “B”, torniamo alla nostra gallina ed i suoi effetti che ignara provoca con i suoi amori. Un gossip da carta patinata, magari con onore di copertina.
La Nuova Sardegna, ancora con la firma di Rojch, ci informa dettagliatamente sulle vicende e le sorti della nostra gallina.
Secondo quanto scrive Rojch, l’assessore Maninchedda, prende atto delle prescrizioni del Savi che sarebbero in linea perfetta con i dettami della legge che porta la data addirittura del 2011, che pone l’obbligo di: “Pianificare i lavori in relazione al periodo di nidificazione dell’avifauna: Gallina prataiola, Occhione, Albanella minore, Pernice sarda, Cicogna Bianca, Astore sardo, Aquila reale, Falco della palude”. Insomma, anche se il nostro Assessore non lo dice, forse sarebbe più economico fare una variante in corso d’opera, quelle di antica memoria, tanto invocate da imprese e politici di altri tempi, ma anche su questo, poco diversi dagli attuali.
Per fortuna ci sono i sindaci dei comuni interessati alla strada sia per ovvi motivi di carattere di sicurezza, economici, nonchè sociali, che hanno lanciato il loro grido di allarme, poi, al silenzio del sindaco della città maggiore, Sassari, ha fatto rimbombare la voce il signor sindaco di Olbia, il quale, dopo aver espresso la certezza comune di non voler annullare gli amori della ignara gallina, ricorda, bontà sua, le numerose vittime che hanno insanguinato il vecchio percorso negli ultimi 15 anni. Il buon senso, secondo Giovannelli, dovrebbe portare a porre le sue terga e non si sa bene chi altri, attorno ad un tavolo e “trovare il modo per far procedere i lavori senza disturbare in modo eccessivo tutte le specie protette che ci sono all’interno dell’area Sic. Ma, vi prego, non fermate i cantieri”..
Se non ci trovassimo di fronte alla lunga fila di croci che sono esposte su quella strada mi verrebbe da dire a quella schiera di pocopensanti e forse pocofacenti che hanno decretato questa assurda pianificazione degli amori di un pollo che seppur raro rimane sempre un pollo, cinicamente dovrei dire che l’inchiostro, i tempi di scrittura e stampa cui siamo costretti a consumare per il dovere di cronaca, hanno coperto abbondantemente il costo di quei simpatici animaletti che pochi o forse nessuno ha mai visto in zona ma che qualche testa semivuota o troppo piena si agita per difendere un amore che non si conosce come avvenga ma che potrebbe essere un avvenimento da tener presente qualora si riuscisse a a stabilirne i tempi per poter trasformare qualche curioso ambientalista in voyeur.
Sempre dall’amico Rojch apprendiamo che questo benedetto Savi prende vita da un disposto comunitario ed i suoi interventi non sono altro che una esecuzione degli ordini della nostra beneamata Comunità (europea). Ma, non solo, apprendiamo ancora che per quel che riguarda il volatile prataiolo è stato investito un folto numero di scienziati ornitologi (Nissardi, Zucca e Pontecorvo) che hanno prodotto uno illuminato studio in cui è provato che la nostra gallina “vive e si riproduce proprio ai margini della strada” incriminata. E ancora, per chi non lo sapesse, l’Europa non solo impone limiti e divieti al nostro Paese in merito ad alcuni pennuti tra cui il nostro pollo, “ma da anche degli incentivi per la tutela della gallina prataiola”
Qualcuno dirà: meno male che a pagare è l’Europa, almeno quello? E no cari miei, quei soldi sono nostri, i signori della Comunità non ci danno soldi di altra proveninza, sono quei soldi che noi cittadini versiamo dalle nostre tasche e che il nostro stato trasferisce a Bruxelles e che solo in parte ci viene restituito come fosse donazione dei padri comunitari i, quali spesso dimenticano che la povera Italia, magari ultima o quasi nel rispetto di alcune regole, è il terzo paese dei ventotto per contribuzione. Eppoi noi saremmo gli spreconi?
Certo, per trasparenza credo un po tutti si sia curiosi di conoscere quanto ci costa questa santificata gallina prataiola. Ritengo che i più curiosi siano coloro che, purtroppo, non arrivano alla fine del mese, ed ancora di più, quelli che non riescono neppure ad iniziarlo il mese, ma chi ce lo fa sapere? Il Prof. Pigliaru che attraverso il suo assessore ci dice che la gallina prataiola è un problema di Castellacci, Ce lo dice Castellacci che sicuramente dirà: a me lo hanno imposto. Così si passeranno la palla da uno all’altro e noi rimarremo nell’ignoranza e, magari, nel frattempo il cantiere verrà fermato, la gente continuerà a morire sul maledetto vecchio percorso, la gallinella amorosa ci farà tanti bei pulcini, i cavallini a La Giara continueranno a diminuire e se si estinguono, chi se ne frega, gli operai del cantiere sospeso, se sono fortunati, verranno messi in cassa integrazione e noi poveri locchi continueremo a pagare quelle tasse che solo il Sig. Renzi, per sua buona pace, vede diminuire.
giustus