Sempre più duri i tempi per Matteo Renzi per uscire dall’accerchiamento : elezioni anticipate insieme al turno parziale amministrativo di giugno, quando si voterà anche in grandi comuni ad iniziare da Roma, Milano, Torino e Napoli.Il segretario-premier ha , quindi, deciso di giocare al “rischiatutto” anticipando il referendum-plebiscito sulla sua persona ritenuto più facile di quello sulle riforme costituzionali.
Certo, non rassicurano le indagini della magistratura su Banca Etruria sulla base del durissimo rapporto proprio della Banca d’Italia che coinvolge il padre della Boschi e, sia pure indirettamente, anche quello dello stesso premier. Chissà, quindi, cosa può venir fuori dalle indagini, anche per questo è meglio anticipare i tempi, evitando, inoltre, un flop alle amministrative , caricando tutto sul piano politico e, quindi, impostando un referendum-plebiscito su Matteo Renzi , il rottamatore, l’innovatore, il 41enne che – come ha scritto Massimo Franco sul “ Corriere”-si presenta come spartiacque tra passato e futuro, tra “vecchio e nuovo” e ”ad essere in palio è l’idea del cambiamento in sé”
Renzi ormai si rende conto che non può attendere ottobre per lo showdown perché si sta logorando, perfino il Financial Time scrive che è in discesa e gli sponsor d’Oltreoceano, nonostante l’avvicinamento ai Bush , diffidano ormai di lui, la Banca d’Italia, diventata nemica, certifica che le attese su ripresa e inflazione sono state deluse e si sono ridimensionate anche le aspettative delle imprese. Con l’Ue, inoltre, siamo al quasi-scontro e non c’è sicurezza che si accettino le nostre richieste, in particolare, l’aumento di flessibilità nei conti e, quindi, si approvi il bilancio così com’è stato approvato dal nostro Parlamento
Il nodo peggiore da sciogliere rimane quello delle riforme istituzionali, il referendum confermativo della riforma del Senato,ma ammette che “non sarà una marcia trionfale.Potrebbe perfino rivelarsi una salita impervia”, proprio per i motivi ai quali ho accennato prima.Ecco,quindi, il colpo a sorpresa delle “politiche” a giugno ,magari con la nuova legge elettorale con qualche cambiamento sì da rinviarla di fatto, accusando l’opposizione di non volere le riforme e in tal modo accentuando il “o con me ed il nuovo o il diluvio, il caos”, forte delle impreviste difficoltà dei 5 Stelle e delle divisioni in un centro-destra, dove Salvini non convince i moderati e Silvio Berlusconi potrebbe essere di nuovo tentato dal Partito della Nazione, senza la sinistra dem come hanno chiaramente detto Speranza e Cuperlo che proprio sulla legge elettorale annunciano battaglia come anticipato da Pierluigi Bersani, facendo, senza saperlo, il gioco renziano di andare al voto politico con la proporzionale in modo che Forza Italia possa andare da sola e rimanendo con il vecchio Senato poiché non si è ancora potuto tenere il referendum confermativo.
Renzi, ovviamente, gioca, in questo modo, al “rischiatutto” perché le incognite nel suo disegno sono molte e la principale è quella che deriva dalle reali intenzioni dei poteri forti esterni all’Italia. Per questo fa finta di puntar tutto sul referendum confermativo che servirà a creare i “comitati del sì” in realtà incubatori del Partito della Nazione che ha ribattezzato “partito della ragione”.
Il segretario-premier è,inoltre, convinto che a breve termine non c’è alternativa a lui. L’impressione è che stia commettendo un altro grave errore perché i citati poteri forti esterni all’Italia si stanno già muovendo: grillini in difficoltà e con pesanti contraccolpi, Lega che non apre brecce tra i moderati, Pd spaccato come conferma anche il caso delle Unioni Civili . E se queste forze “esterne” avessero, come si dice, giungano d’Oltreoceano, già individuato nell’anti-Renzi il prefetto di Roma Gabrielli che è stato anche capo dei servizi di intelligence civili in Italia? Il ritorno in campo di Silvio Berlusconi che chiaramente senza puntare (o poter puntare su) Palazzo Chigi parla di una lista di 12 ministri provenienti dalla società civile non dice proprio nulla ? Già oggi, nei sondaggi il centrodestra supera , sia pure di poco, il Pd, pensate un po’ dove potrebbe arrivare con un leader come l’”uomo forte” Gabrielli e ministri un Della Valle, un Rizzolatti, scopritore dei neuroni specchio un Sergio Marini, per dieci anni presidente della Coldiretti,della quale è ora presidente onorario, un Giorgio Squinzi, che sta per lasciare la presidenza della Confindustria, un Carlo Sangalli, presidente di Confcommercio e un tempo deputato Dc, un direttore d’orchestra come Riccardo Muti,tanto per fare alcuni nomi ?
Chi vivrà vedrà.