GIAN MARIO GRINDI – UNA RISPOSTA SENZA SEGUITO

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Finalmente, dopo tanto posso rispondere ad una lettera vera, firmata, guardando in viso chi l’ha scritta. Non è facile dimenticare il commento ad un mio blog indirizzatomi da un fantomatico Sig. Simone Di Giovanni. A lui , comunque,ho potuto rispondere, peggio è stato per una e-mail pervenutami con la firma falsa di un candidato alle elezioni ed alla quale non ho potuto dare risposta in quanto l’interessato ha sporto denuncia, quindi essendosi aperta una indagine giudiziaria nei confronti dell’illustre sconosciuto, non ho potuto replicare.

E’ notizia di questi giorni: dalla stampa si apprende che quella persona che ha abusato della firma e della personalità non sua, è stata individuata e dovrà rispondere, oltre che alla sua coscienza, all’Autorità giudiziaria. Quando il nome sarà di pubblico dominio, forse allora risponderò anche a lui.

Chiedo scusa per la divagazione e passo alla e-mail inviatami dal coordinatore cittadino di S. Teresa dei Riformatori Sardi.

Qui di seguito pubblico la lettera perché chi mi legge sappia di cosa sto scrivendo.

 

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Egr. Signor Tusacciu,

 

Dopo aver letto tutte le Sue esternazioni pubblicate sul suo sito GiustusBlog, esaltando una parte e, demolendo un’altra e, nel caso specifico la Iista n° 3 “Confronto e Dialogo”

Come Coordinatore Cittadino dei Riformatori di Santa Teresa, a conoscenza dei fatti, non posso fare a meno di chiarire alcuni aspetti di ciò che in realtà è accaduto.

Lei forse ignora le varie situazioni che hanno condizionato in maniera così rilevan­te l’esito del voto e, senza nulla togliere alla lista di Stefano Pisciottu la cui vittoria come Lei afferma era nell’aria e, tutti i partecipanti di ciò eravamo consapevoli, è utile comunque evidenziare alcuni specifici avvenimenti che hanno determinato la vittoria così netta della Iista n°1 e, più precisamente:

 

·       Ha stravinto grazie al vergognoso comportamento di chi, per la seconda volta ha tradito l’elettorato, prima per non aver avuto la capacità di am­ministrare e ora, a conclusione del loro mandato, non possedendo nemmeno dignità e onestà inteIlettuale per battersi iI petto con un profondo “mea cuIpa” per gli errori commessi, hanno tradito per vendicarsi per la loro mancata ricandidatura, ammettendo comunque, seppure inconsciamente, iI loro faIlimento; insomma vigliaccamente hanno voluto far pagare ad altri le loro colpe e la loro incapacità.

·       Ha stravinto grazie a chi, non avendo ottenuto le candidature richieste sono volati dall’altra parte.

·       Ha stravinto grazie a chi, credendo dì essere un giornalista (ma scrive soltanto in alcune occasioni) non conoscendo realmente i fatti, ha espos­to la situazione secondo la Sua personale ottica e i pettegolezzi raccol­ti in giro.

·       Ha stravinto perché, una parte rilevante di chi davvero ha interessi da tutelare, anche stavolta ha intuito su quale carro bisognava saltare.

·       Ha stravinto per la trasversaIità di un paio dì candidature provinciali e comunali.

·       Ha stravinto grazie a chi, prima dì ogni altra certezza, voleva ottenerne per sé e, non avendola ottenuta, ha lasciato la coalizione. 

Vede, io valuto i fatti e sento proprio di dover dire che la Sua analisi non è esatta, non ha vinto la politica ma l’antipolitica senza la quale pro­babilmente, la lista dì Stefano avrebbe “solo vinto”.

In merito alle Sue particolari considerazioni esternate per i quattro can­didati facenti parte dell’amministrazione uscente, mi permetto far notare che, fra tutti, sono proprio quelli che, nei limiti posti da una barca sen­za timone hanno comunque svolto il loro compito e, soprattutto, non hanno mai manifestato nei loro comportamenti arroganza, maleducazione o sintomi di onnipotenza, caratteristiche che hanno invece contraddistinto alcuni ex amministratori e, per questo, ma non solo, sono stati messi da parte.

Buona parte della cittadinanza ha comunque capito le vere motivazioni del vergognoso tiro al bersaglio avvenuto da più partì e, la lista n° 3, aldilà della gratuita maldicenza, ha ottenuto comunque un ottimo  risultato. 

Dopo tutto ciò, Lei auspica un rasserenamento degli animi e suggerisce di dimenticare i rancori. Io dico invece che, anche senza rancori è difficile dimenticare.

Stefano ha vinto insieme alla Sua squadra e, a loro va il mio sincero augurio per un sereno e proficuo lavoro per iI bene comune; a chi invece lo ha aiutato a stravincere, non può andare altro che lo sdegno dì tutti coloro che hanno capito.

 

Riformatori Sardi Santa Teresa Gallura

Coordinatore Cittadino

Gian Mario Grindi

  

li 10.06.2010

 

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Per non deludere le aspettative dell’amico Gian Mario Grindi, che per l’occasione mi da del lei, risponderò punto per punto al suo scritto:

nella premessa lei sostiene che, in quanto coordinatore del suo partito, è a conoscenza dei fatti che hanno determinato la sconfitta della sua lista. Ebbene, perché non li racconta ai suoi iscritti, forse è superfluo raccontarli o chiarirli a me che sono stato uno degli artefici alla partecipazione dei Riformatori alla coalizione? Non dovrei dirlo, ma, vede caro Grindi, quel particolare è stato uno dei motivi delle scuse che ho pubblicamente rivolto ai cittadini di Santa Teresa.

Ma torniamo ai fatti: io, caro sig. Grindi non ignoro nulla e so bene cosa ha determinato la vittoria schiacciante della lista n°1 di Stefano Pisciottu. Forse a lei che, impropriamente, crede di far politica, sfugge il fatto che appartenere ad un partito significa rispettare alcune regole elementari: la conoscenza delle origini e la storia del proprio partito; il rispetto dell’idea; la coerenza; l’onestà intellettuale. Questi elementi sono fondamentali e sono tutti quelli che lei ha ignorato. e sono gli stessi elementi che hanno determinato vittoria della lista n° 1 che invece ha rispettato.

Ed ora passiamo ai punti.

Al primo lei parla di vergognoso comportamento e di chi avrebbe tradito per la seconda volta l’elettorato enfatizzando l’incapacità amministrativa. Non so se interpreto bene il suo riferimento alla lista Bardanzellu, ed io per un ulteriore volta scrivo che addossare tutte le responsabilità all’ex Sindaco è facile come sparare sulla Croce Rossa: e gli altri? Sa quanti ne avete messo in lista di quei co- responsabili? Glielo ricordo io: quattro più uno. E ricorda chi era uno dei maggiori sponsor di quell’ingresso? Lei sig. Grindi. Quindi lei è parte attiva nel determinare la vittoria di Pisciottu, anzi credo che Stefano voglia ringraziarla per tanta generosità. Vuole che le ricordi tutte le sceneggiate dalla candidatura della Sig.a Bianchi in poi? Me lo eviti, anche se è abituato a certi giochetti, non ci farebbe una bella figura.

Ricorda con quale enfasi si è battuto per la candidatura d Nello Loriga, proposta da suo zio per i sardisti, salvo poi andare in giro a dire quanto di peggio si potesse nei suoi confronti? E quando si dichiarò, votando, per la candidatura di PierPaolo Asara per silurarlo pubblicamente e in privato assieme ai suoi amici della cosiddetta “destra”? Suvvia, Grindi faccia un po di autocritica e convenga con me che uno dei maggiori alleati di Stefano Pisciottu è stato lei. Questi si che sono veri tradimenti: stare su una barca e remare contro.

Secondo punto: se si riferisce al sottoscritto si vede che è di scarsa memoria e questo, mi dispiace per lei, non le fa certo onore. Io non ho avanzato nessuna candidatura che non fosse stata votata dal mio Partito. Giuseppe Ogno, votato all’unanimità dal coordinamento provvisorio del P.d.L. e convalidato da una Assemblea di Partito. PierPaolo Asara, Proposto dai sardisti, accettato da lei, portato in coordinamento P.d.L., accolto all’unanimità, convalidato da un’Assemblea di Partito. Ma lei cosa ne capisce di democrazia?

Terzo punto: se il riferimento è alla mia persona, io non credo di essere giornalista, lo sono e non per essermi conquistato un tesserino raccomandato, lo sono perché per anni ho scritto per Agenzie di stampa e giornali di tiratura nazionale e di questo credo di non dovermene vantare con lei. Non ho mai riportato pettegolezzi ma fatti. Se trova nei miei scritti un pettegolezzo che non sia avvalorato da fatti me lo faccia presente.

Quarto punto: non so a chi sia rivolto, non certamente a me. Non ho assolutamente interessi da difendere però una cosa posso dire che con uno sguardo panoramico alla lista n° 3, interessi palesi o presunti ne potrei individuare qualcuno, forse sbagliando però…?

Vorrei tranquillizzarla: io non ho fatto nessuna scelta di campo. Io ero, sono e continuerò ad essere un iscritto al P.d.L., lo sono con convinzione e non per opportunità. Non ho candidature da portare avanti, non chiedo posti ne prebende, mi sta bene la politica che il Partito persegue e continuerò ad essere su questa linea finchè  non verranno traditi i miei ideali. La lista alla quale lei ha partecipato non ha nulla a che vedere con il mio Partito ma, ancor peggio, a mio personale giudizio, non aveva nulla a che fare con il bene del paese, pertanto la scelta di ogni cittadino di Santa Teresa aveva il dovere di votare dove meglio credeva e lo ha fatto in modo inequivocabile. Per il resto, stia tranquillo Grindi, il mio apporto al P.d.L. è stato pieno e totale.

Punto quarto: che possiamo dire sulle candidature? Quelli della lista n°1 sono stati bravi quanto noi siamo stati sciocchi. Mi spiego: mentre noi del P.d.L. stavamo a discutere sui suoi tira e molla delle candidature. Gli altri hanno lavorato. Ingenuità del P.d.L. che ha voluto perdere tempo ad ascoltare i minimum dimenticando di essere maximum. Come vede ad ognuno le sue colpe.

Al quinto punto credo di aver risposto nei precedenti punti. Grindi mi sa dire quando mai mi ha sentito chiedere qualcosa per me? Oppure mi ha sentito chiedere qualcosa per altri a me affini? Si vergogni. Io non ho lasciato la coalizione, l’ho già spiegato che in quella lista i partiti non c’erano. I partiti erano stai mortificati da personaggi come lei. Io ho abbandonato una trattativa che non c’era perché condotta da persone che pensavano solo a comporre una lista accroccata e con retropensieri che i teresini hanno ben giudicato. Io mi vanto di non essermi lasciato coinvolgere in quell’accrocco e mi dispiace solo che qualche amico sia rimasto in quella mistificazione di gruppo dove hanno regnato l’antipolitica, la demolizione delle persone serie, i veti accolti da chi non aveva alcun titolo per emetterli. Questo io ho abbandonato. Questo è quanto la mia coscienza, oltraggiata da lei e da altri suoi amici e compartecipanti, non ha potuto accettare.

La chiusura: lei dice di valutare i fatti e prosegue incensando quei candidati della vecchia amministrazione recuperati nella lista n°3. Le rispondo semplicemente quello che ho già scritto: in Italia vige ancora la possibilità delle dimissioni. Le risulta che abbiano mai dimostrato dissenso dall’amministrazione della quale facevano parte? Io ho solo constatato che sino al giorno delle elezioni erano ancora in carica come assessori. Questi sono i fatti. Il resto è aria fritta.

Non vado oltre perché al resto non vi sono risposte da dare, si commenta tutto da solo.

Un consiglio a lei che è giovane, mi permetto di darlo, lo faccio quasi con affetto dall’alto dei miei capelli radi e bianchi: Grindi, faccia l’imprenditore, di questi tempi non è cosa semplice, la sua famiglia lo ha messo nelle condizioni di proseguire in una attività di tutto rispetto, lasci la politica, mi creda, non è alla sua portata. Vede, la politica, dice lo Zingarelli, è scienza ed arte di governare. La politica può essere spregiudicata, astuta, anche furba ma, corretta. Quando si esce da queste regole fondamentali, allora non è più politica, diventa intrallazzo, quello in cui rischiano di cadere i praticoni, gli illusi, gli ingenui, gli improvvisati.

Lasci perdere. Mi creda.

Beppe Tusacciu

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