Ormai da giorni gli attacchi a Berlusconi da parte delle opposizioni, sono diventati concentrici: ognuno, dal primo che si sveglia la mattina, si sente in dovere di lanciare la sua freccetta al bersaglio con l’effige del premier.
Buttiglione, l’uomo accattato alla politica nei primordi della seconda repubblica, dopo aver sfasciato un partito che non lo aveva mai voluto, è arrivato ad inventarsi la filosafia del salvacondotto, sbilanciandosi sino a dire “Stiamo lavorando (usa il plurale ma non si capisce se a lavorare sono più di uno oppure se è arrivato al plurale maiestatis) in quella direzione e c’è un modello americano da prendere come esempio: Gerald Ford diede a Richard Nixon il perdono presidenziale e bloccò i processi che erano iniziati con lo scandalo Watergate. Lui strappò Nixon dal carcere, noi potremmo fare altrettanto per Berlusconi. Già potremmo lavorare a un salvacondotto giudiziario che aiuti il premier a superare dubbi e paure”.
Al coro si associa anche la signora Maria Rosaria Bindi nota Rosy che non prende in considerazione la filosofia Buttiglione e passa al “Basta, Berlusconi se ne vada ‘lasci Palazzo Chigi per il suo e il nostro bene, abbia un sussulto di dignità. L’Italia, in questa gravissima crisi economica, rischia molto. Perché la nostra, grazie a Berlusconi, è una crisi di credibilità’”. Certo è difficile rivedere in quella attuale, ardita e battagliera, la Rosi Bindi che batteva i corridoi del ministro delle Partecipazioni Statali per avere un posto nel Consiglio di Amministrazione dell’AGI (Agenzia Giornalistica Italia) per poter sbarcare il lunario. Erano tempi duri per la Rosi, fu allora che, se la memoria non mi inganna, gli inventarono una candidatura per il Parlamento Europeo nel collegio Veneto: allora si mise sotto l’ala di Beniamino Andreatta, che, grazie alla sua mole poteva proteggerla coprendola con la sua ombra. In quei tempi era una donna spaurita ed anche abbastanza tenera, non disponeva della tracotanza di oggi.
Questi ultimi attacchi comunque sono venuti in controcanto ad una intervista di Beppe Pisanu, il penultimo giovane (anticipa Casini di una ventina di anni) della covata della Democrazia Cristiana che non avendo dimenticato le larghe coalizioni della sua epoca vorrebbe riproporle magari spacciandole per novità. Infatti, nell’intervista consiglia Berlusconi a ritirarsi a vita privata. Certamente non fa cenno alla parte anagrafica, se così non fosse come farebbe a proporre anche se in modo sottinteso, se stesso?
Il Sen Pisanu era convinto che con la sua uscita potesse portarsi dietro metà PdL ed invece ha solo fatto il gioco delle opposizioni perché dal PdL nessuno si sposta al suo seguito. Ve li immaginate Martino, Pera, Crosetto, ecc, seguire le orme di Pisano? La dimensione è talmente lontana da non poter essere presa in alcuna considerazione. Sembrava che potesse contare sui parlamentari sardi, ma anche questi si sono tenuti ben distanti dal loro conterraneo. Gli unici che timidamente si sono affacciati alle posizioni di Pisanu sono stati quelli che contano: Pensate, Pietrino Soddu personaggio ormai dimenticato da tanti lustri che viene difficile ricordare quanti, Mario Segni che tutti ricorderanno essere stato lui, con la sua pusillanimità a creare il fenomeno Berlusconi, Antonio Satta, miracolato di una mezza legislatura fuori dalla sua terra e fondatore di partiti tanto microscopici quanto inutili. Solo GianPiero Scanu può disporre dei titoli per dire la sua, ma proprio per quel motivo non sarà mai un pisaniano così come non lo è mai stato quando militava nelle fila democristiane. Quindi dove vuole andare il nostro?
Obbiettivamente c’è da dire che ogni tanto…(!) il nostro Presidente qualche battuta se la potrebbe risparmiare, ma è altrettanto vero, e nessuno può disconoscerlo, che non è civile che un cittadino sia continuamente con il fiato sul collo del ‘Grande Fratello’. Sarebbe ora di smetterla con queste intercettazioni telefoniche e, a maggior ragione, sarebbe ora che ci sia rispetto per le Istituzioni. Non è civile sapere che il Presidente del Consiglio dei Ministri sia messo sotto costante sorveglianza. Questo metodo è veramente una barbarie.
Credo comunque che a tutti abbia dato una risposta chiara e semplice il Presidente Napolitano che certamente non nasce berlusconiano, Egli ha chiaramente specificato che per poter cambiare governo non si può finchè il Parlamento gli da la fiducia. Signori, questa è la democrazia.
giustus