Il Santo Padre invita alla misericordia e al perdono, la Signora Annunziata, dai microfoni della RAI dice al Segretario del PdL Alfano “voi siete impresentabili”, Grillo attacca il PD: “Bersani &c sono impresentabili
Tre diverse affermazioni: quelle della politica nostrana danno un senso al clima di sfascio e rancori che covano dentro gli animi: le parole del Papa, un profondo invito al perdono. Peccato che quell’invito al perdono abbia poco ascolto in certi ambienti, eppure le parole del Pontefice dovrebbero far molto riflettere perché pronunciate da un Uomo che di crisi ne sa qualcosa e ben sa dove porta e in quale stato verremmo a trovarci se continuiamo con gli insulti anziché trovare una qualsiasi formula che ci aiuti a tirarci fuori dai guai. E’ tempo di porre fine alle diatribe, sarebbe ora di smetterla.
Già è stato commesso uno strappo da parte del PD a voler nominare i presidenti delle Camere a dispetto dei santi, ben sapendo che quell’atto avrebbe complicato il futuro per la composizione del Governo, ma non è il caso di continuare a tirare quella corda che è ormai al limite. Non serve a nulla quel falso tono trionfalistico e, tanto meno quella spocchia che chiunque si intenda un po di politica, sa bene che nasconde uno stato di debolezza.
Bersani non può insistere con una chiusura aprioristica: non esiste un piano B alla proposta di un suo governo. Che non ha maggioranza al Senato e l’insistente corte ai grillini trova sempre risposte irriverenti. Beppe Grillo con un post sul suo blog dice: “Le cariche alla Camera e al Senato sono archiviate, dureranno lo spazio di una legislatura che si annuncia breve”, esordisce Grillo: “Il pdmenoelle ha giocato l’unica carta che gli e’ rimasta, quella della ‘foglia di fico’. Franceschini e la Finocchiaro erano indigeribili per chiunque, anche per gli iscritti. Boldrini e Grasso continuano cosi’ la linea gia’ tracciata da Doria e Ambrosoli. E’ fantastico! I parlamentari del pdmenoelle non riescono a esprimere un loro candidato. Non si fidano di se’ stessi, soprattutto di se’ stessi. Sanno di essere impresentabili e quindi devono presentare sempre qualcun altro. Per loro ci vuole un po’ di conservatorismo compassionevole”.
L’impressione è che Bersani ed i suoi fedelissimi siano ormai sull’orlo di una crisi di nervi dopo la doccia fredda di una vittoria elettorale che ritenevano certa e, poi, dissoltasi come neve al sole con l’aggiunta di avere il fiato sul collo di un nemico (che per essi è tale, quindi non un semplice avversario) come Silvio Berlusconi. Si spiegano, così, le performances televisive o le interviste sui giornali dei giovani inviati bersaniani, malati di antiberlusconismo viscerale(facendo così un favore al Cavaliere) e fieramente anti-renziani. Credo che il sindaco di Firenze provochi sogni agitati a questi esponenti se addirittura si dice in modo esplicito (Fassina) e indiretto (Bersani) che è un sabotatore, capace di danneggiare il Pd in un momento molto delicato.
Il fatto è che Renzi è popolare: nell’ultima puntata di “Ballarò” un sondaggio, per quel che può valere, l’ha messo in testa alle preferenze degli italiani come premier, precedendo di molti punti gli appaiati Bersani e Berlusconi. Immaginatevi l’ira di chi, tra i democratici, lo critica aspramente.
Sempre in tema di sondaggi mi pare significativo il fatto che se si andasse alle elezioni anticipate con l’attuale indegna legge elettorale la situazione non cambierebbe con Bersani candidato premier del Pd con il centro-sinistra quasi appaiati e i 5 Stelle sotto seppur in lieve aumento. Intendiamoci , ho l’impressione che il risultato sarebbe diverso anche perché gli errori che la sinistra continua a commettere nei confronti di Berlusconi giovano al Cavaliere che nel ruolo di vittima aumenta i voti, certo sempreché non venga eliminato dalla scena politica o per una condanna o per una decisione di illegittimità che fosse decisa dai senatori vista la richiesta grillina.
Tutto questo, mentre i problemi si aggravano, la povertà aumenta ad un ritmo impressionante, un giovane su 4 non trova lavoro e non studia, il Pil è calato di ben il 2,4%, i mutui e i prestiti non pagati sono giunti a 38 miliardi di euro, le aziende non individuali protestate sono state l’anno scorso 47 mila, le piccole, medie e grandi imprese chiuse sono decine e decine di migliaia, i suicidi di imprenditori falliti o di disperati senza futuro non fanno più notizia, mentre il fisco ci ha preso, nel 2912, 424 miliardi di euro con l’Imu, Iva, accisse e Robin Tax. E ora ci attende un’altra stangata con la prima rata di giugno dell’IMU (11,6 miliardi di euro), con gli aumenti del 13,3% delle addizionali comunali e regionali, con la nuova tassa rifiuti et alia, cioè la Tares vedi l’acconto di luglio pari a 4 miliardi di euro e c’è, infine, da considerare l’aumento dell’Iva dal 21 al 22% altra botta negativa sui consumi già depressi come testimonia il calo di entrate per l’Iva l’anno scorso. Mi fermo qui perché in tutta questa ridda di miliardi che dobbiamo pagare noi cittadini c’è da perdere la testa anche perché la spesa pubblica, nonostante tante promesse, è sempre troppo alta e gli sprechi gridano vendetta, i tagli alla politica, non enormi in termini di milioni di euro, ma molto significativi, sono ancora nel libro dei sogni e il debito pubblico continua a salire, sempre più su, vero professor Monti
Dinnanzi a queste vere e proprie emergenze sociali ci saremmo attesi di non veder proseguire la campagna elettorale, non vi pare? Invece, questa classe politica, che forse non si rende conto di essere arrivata alla fase finale,continua con i vecchi giochetti, privilegiando i presunti interessi di parte. Presunti perché non vedo quale possa essere l’interesse ad autodistruggersi, avendo oltretutto quasi la consapevolezza che i grillini siano un mezzo per richiamare all’ordine i partiti, non la soluzione.
Per nostra fortuna al Quirinale c’è un uomo come Giorgio Napolitano. Si, per fortuna abbiamo un personaggio di tale caratura al Quirinale. La speranza è che, come ha scritto De Bortoli direttore del “Corriere della Sera”, prevalga in Parlamento la saggezza e i “grandi elettori” lo confermino sul Colle. Anche i “5 Stelle” potrebbero votarlo, dando un segnale importante. Grillo, difeso da Napolitano per gli attacchi insensati del leder socialista tedesco, commentò: “ l’ho sentito come mio presidente”. Mi sembra un ottimo precedente.
Il 15 aprile è vicino, probabilmente sarà fallito il tentativo di Bersani, dettato più da un’errata cocciutaggine che da vero senso politico (solo Renzi avrebbe una qualche probabilità di successo). Con la rielezione dell’attuale Presidente della Repubblica e nonostante il suo ripetere di non volerla, s’aprirebbe una fase più costruttiva. E forse il prestigio di un Capo dello Stato, considerato dalla grande maggioranza degli italiani un positivo punto di riferimento, potrebbe salvarci da immediate elezioni anticipate.
Ritornano le parole del Papa “pregate per me”. Noi speriamo nella sua preghiera verso lo Spirito Santo, quello Spirito stesso che ha illuminato la mente e la mano degli Eminentissimi Cardinali che lo hanno eletto, perché discenda ad illuminare anche le menti dei nostri governanti.
giustus