Che la lista di Stefano Pisciottu fosse quella con maggiori chance di vittoria, era nell’ari. I segnali erano tanti a partire dal nervosismo che regnava nella lista maggior concorrente, ma mai e nessuno avrebbe scommesso su un distacco così consistente. Qualche candidato aveva già tirato i remi in barca cosciente delle scelte e della selezione che avrebbe fatto l’elettorato. D’altra parte, la coalizione di centro-destra era partita all’impronta del cambiamento. Addirittura ill PdL naque con quella specifica determinazione. Mai e poi mai Alleanza Nazionale avrebbe accettato di confluire in una entità politica che poteva in qualche modo condurre alla amministrazione uscente: poi i vari tira e molla sino ad arrivare alla conclusione del fatidico 31 maggio 2010
La sconfitta del centro-destra è stata determinata tre giorni prima della presentazione della lista, nata tra veti e controveti e condizioni poste dall’antipolitica, da chi pensava che basta apparire per essere.
Poi, la debacle: una sconfitta annunciata resa più grave di quanto chiunque potesse prevedere. I cittadini hanno voluto dimostrare che il voto deve essere meritato e lo si può ottenere attraverso idee, comportamenti, programmi, correttezza e vero amore per il paese e per la comunità che lo compone.
I cittadini hanno voluto premiare chi, conducendo un percorso lungo, un progetto politico al di sopra dei blocchi ideologici, con un capolista che partiva da lontano, con una buona selezione dei candidati, preferendo il fare all’effimero.
Merito a Stefano Pisciottu e ad Angelo Murineddu che assieme sono riusciti ad imprimere quella marcia, prima al PD poi, coinvolgendo nel loro pacato entusiasmo, quanti anelavano una società nuova fuori dai vecchi schemi al di sopra degli interessi personali verso il rilancio del paese.
Il compito che aspetta i vincitori non sarà di facile soluzione e, almeno rileggendo il programma che la lista “Lungoni Adesso”, tutto questo traspare. Stefano Pisciottu lo ha detto in più occasioni molto chiaramente, i tempi sono duri per tutti e, come logica vuole, peggiori sono per coloro che si trovano in difficoltà.
Santa Teresa soffre di suo una grave crisi economica che, per una cattiva ed inefficiente conduzione amministrativa è diventata pure di identità. Non sarà facile rimettere il paese in carreggiata, riportarlo al posto che merita. Per riuscire nell’impresa sarà necessaria la collaborazione di tutti, le forze politiche, le categoria di impresa, il mondo professionale, le categorie sociali, i cittadini, ma la spinta maggiore deve arrivare dai giovani, da quella linfa che è stata lasciata scorrere senza indirizzo, senza consentirgli di essere espressione della forza che rappresentano.
Con Stefano c’è qualche capello bianco, pochi a dire il vero, quanto basta per dare quel tocco di esperienza che non guasta. Per il resto sono tutti abbastanza giovani, con tanta voglia di fare, di esprimere tutto il loro amore per la loro terra, per prendere quelle iniziative che potranno ridare fiducia a quanti, stanchi, rischiano di perderla. Sarà da loro che dovrà arrivare quel forte richiamo alla collaborazione, alla partecipazione per il bene comune.
Le elezioni sono terminati, se ci sono stati scontri qualche volta anche acerbi, è giunto il tempi di dimenticare eventuali rancori, è giunto il tempo di rimboccarsi le maniche, e senza ne vincitori ne vinti lavorare assieme per il bene comune.
Beppe Tusacciu