LE STELLINE DI GIUSTUSBLOG
giustusblog.it 05 NOVEMBRE 2020
ANCHE IL NONNETTO SI E’ TROVATO DOVE METTERLO. CI HA PENSATO CONTE
Ieri scrivevo “il nonnetto dove lo metto”, ora sembra che il posto dove metterlo sia stato trovato e che tale scoperta la abbia fatta il nostro illustrissimo, superlativo, grandioso, Presidente, il supremo Giuseppe Conte che ci ha messo la voce, non la faccia, perché mascherata ad uso e consumo solo per noi comuni mortali utenti paganti della TV di Stato, mentre ci illustrava l’ennesimo e non ultimo DPCM (ne ha annunciato un’altro per domani) dove ha voluto magnificare tutti i provvedimenti, nessuno risolutivo, che bisognerà seguire per non morire, fa intendere lui.
Sempre invocando di non tener conto “dell’interesse privato in atti di ufficio” anche se, a ben pensarci con un po di malignità, potrebbe esserci, devo esecrare questo nuovo provvedimento che mi tocca privando me ed un’altra decina di milioni di italiani, di uno dei principali diritti della democrazia, la libertà. Si, il Signor Conte mi ha limitato la libertà in un modo che non riesco a capire così come credo sia in difficoltà lei stesso a spiegare quella specie di CPS (camera di punizione semplice – inferta da militari per qualche piccola marachella che ci teneva reclusi la sera nella cella della caserma) il perché io debba essere recluso, senza aver commesso alcuna colpa, dalle ore 18,00 di tutti i giorni per “salvarmi” da quel covid19 che, a quell’ora fatidica indossa il passamontagna per mettersi alla ricerca dell’ultra settantenne che mette il naso fuori dell’uscio di casa per aggredirlo nel più feroce dei modi e strappargli la vita.
Caro il nostro signor Conte, eppure, mi creda, non penso proprio, dopo tutte le magnificenze che le ho attribuito, che lei abbia una mente così ottusa da poter immaginare che prima delle fatidiche ore 18,00 il virus ci risparmi: che sia forse è la luce del giorno a impedirglielo? Ma, non posso neppure pensare che tutti i suoi consiglieri scientifici e no, siano entrati in stato di idiozia perniciosa per arrivare a pensare che solo dopo le diciotto possiamo essere vittime del virus mascherato.
Certo vorrei tanto rivolgerle le critiche per come è stato aggredito il Presidente della nostra Regione Sardegna quando, maldestramente, chiedeva un passaporto sanitario per accedere alla nostra terra, che, poi ciò che chiedeva era semplicemente una certificazione sanitaria per poter accedere al nostro mare, certificazione che doveva essere anche per dare quelle garanzie a loro stessi ospiti, perché arrivassero sani in una regione sana e poter tornare al loro luogo di partenza nelle stesse condizioni in cui aveva lasciato la loro casa.
Allora quello era un attacco alla Costituzione, così almeno diceva il suo progredito Ministro delle Regioni, ha preferito mandare un turismo interno in una parte del suo Paese, praticamente sana per infettarla e far conoscere ai suoi abitanti quella pandemia di cui avrebbero fatto volentieri a meno.
Ora, non so con quale criterio, ci è stato dato un colore, quello verde, quello che sta li a dire che siamo tra quelli che meglio si trovano nei confronti dei contagi, i più bravi, i più fortunati (anche li ci sarebbe molto da dire): ebbene, chissà se esiste una spiegazione sulle condizioni di un settantenne in regione rossa, perché debba essere considerato alla pari dello stesso di una regione verde. Mi si obietterà la sua vita vale quanto la mia e sin quì siamo perfettamente d’accordo, ma il rischio è completamente diverso, almeno questo è quanto ci dice lei, e, allora, se come dice il rischio è diverso, il settantenne lombardo dovrebbe essere trattenuto per le ventiquattro ore della giornata, oppure, fa comodo che possa uscire di casa dalle cinque della mattina, sino ad arrivare alle solite ore diciotto, forse gli eccelsi cervelli suoi consiglieri hanno pensato, contrariamente al Toti di turno, che a settant’anni si può essere ancora produttivi, che so io, per accompagnare i bambini a scuola, andare a fare la spesa per alleggerire la fatica di casa, andare in posta e far la fila per pagare le bollette, o, magari, come diceva un vero Presidente del Consiglio che “a pensar male qualche volta ci si indovina”, e, quindi, se muore un vecchietto ultra settantenne, si può fare festa grande all’INPS.
Credo di aver esaurito il repertorio di amarezza che lei crea a noi molti super settantenni, che di produzione abbiamo certamente molto più esperienza di quanto lei stesso dimostra di avere, mi sembra che non abbia brillato nella gestione di un governo a partire dalla coerenza, il tutto dimostrato dalla stragrande maggioranza del Paese che, malgrado il bisticcio di parole, dimostra di averne le tasche piene della sua persona alla guida di un governo mai stato tanto scarso non solo nei provvedimenti che ha adottato sin dal primo momento, quanto nelle persone che lo compongono.
Non me ne voglia, devo essere sincero, lei non mi è piaciuto sin dal primo momento, lo dico dall’alto dei miei ottantacinque anni da dove posso fare dei paragoni e, senza tema di smentita, il suo mi risulta essere il più scarso dal 1945 ad oggi.
BT