CONSIDERAZIONI: UNA MANOVRA SCELLERATA CHE DIVIDE ANZICHE’ UNIRE

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Una manovra tutta da verificare, costruita con la presunzione di aver scoperto il toccasana che cura tutti i malanni del nostro paese , ma, chi per una, chi per un’altra cosa, non piace neppure a chi l’ha messa in gestazione, tanto che i malumori della maggioranza stanno a sottolineare quanto poco siano soddisfatti. Già un altro aveva creduto in tutto questo, il prof. Monti che, tanto era la sua convinzione che, a scanso di equivoci, aveva chiesto come contropartita la nomina a senatore a vita, ed abbiamo visto cosa è successo, sono passati diversi anni ed ancora ci lecchiamo le piaghe che quel governo ci ha procurato. Eppure allora, i partiti presenti in Parlamento, gioco forza tutti avevano chinato la testa all’editto Napolitano, noto vetero-comunista convinto, accidioso e vendicativo, tale da far ingoiare quel grosso rospo che gli era rimasto in gola per tutte le delusioni che aveva subito da compagni e avversari nel corso della sua lunga vita politica.
Ora ci troviamo questo nuovo professore, sconosciuto ai più sino a ieri, mal sopportato oggi, sicuramente nell’oblio domani.
Cosa ci può dare questo personaggio? Dolori, dolori ed ancora dolori.
Il Consiglio dei ministri ha varato, tra scontenti quasi di tutti i ministri, chi per l’una che per l’altra ragione, una legge di bilancio che, dovendo passare attraverso le tagliole del Parlamento altro non è se non una bozza destinata ad eventuali cambiamenti: infatti, ai grillini non piace il taglio dell’uso dei contanti e la penalizzazione che colpisce le partite IVA sulla parte del decreto fiscale. Chiusura totale da parte di Conte: la manovra non si tocca, eventualmente sarà il Parlamento a farlo.
Su questi due punti mi si consenta una trasgressione.
Diminuzione dell’uso del contante: questo provvedimento dovrebbe avere come unico scopo quello di far emergere quel nero nascosto, in maggior parte, risparmio delle formichine (chi ne ha accumulato in abbondanza sta provvedendo immediatamento attraverso una corsa all’acquisto di lingotti d’oro) che negli anni hanno accumulato, magari, sotto il materasso del suo letto, ripetendosi quotidianamente la classica frase: “non si sa mai”. Ebbene, se al posto di ridurre la sua possibilità di spendere, quel denaro si facesse qualche provvedimento per farlo emergere, la formichina con molte probabilità, potrebbe diventare cicala, quel risparmio potrebbe lasciare il materasso per tornare nel circolo della produzione, dando lavoro e vantaggio a chi lo spende a chi lo riceve troverebbe nuova linfa per gli investimenti. Ad esempio, se si potesse fare un provvedimento per incentivare l’acquisto di una casa, di un fondo agricolo o altro similare, ripartirebbe quella economia che ora è ferma.
Le partite IVA: intanto varare una flat-tax accettabile e sensibile da far ripartire l’iniziativa della piccola industria e l’artigianato. Però, non è quello lo scopo per cui è necessario argomentare questo punto: la sindrome di vari governi è quella dell’idraulico-grande evasore: questo artigiano, male esempio di lavoratore che entra nelle case fa il lavoretto e non rilascia fattura, beninteso, d’accordo con chi gli ha ordinato il lavoro. Lasciamo perdere tutte le elucubrazioni che si fanno su questo genere di partita IVA, nessuno riesce a spiegarmi perchè io ordinante dovrei preoccuparmi di farmi rilasciare fattura, e non mi si venga a dire che se gli mettiamo in mano un pos le cose cambiano, da cittadino normale, non traendo nessun beneficio, anzi al contrario, ricevo danno perchè l’eventuale fattura avrebbe un costo superiore, debba sollecitare quell’artigiano ad emetterla.
Se, invece di chiamare in causa il cittadino che ha necessità di una riparazione dentro la sua abitazione, si adottasse il sistema del tipo usato per le spese sanitarie e si adottasse l’uso delle detrazione anche per le fatture degli artigiani, allora si vedrebbe che l’artigiano non evaderebbe più l’IVA, maturerebbe il reddito di quella attività a tutto vantaggio dell’erario e questo perchè il cittadino sarebbe soddisfatto di poter a sua volta dichiarare una decurtazione di imposta per lavori fatti e fatturati. Mi si dirà che ho scoperto l’acqua calda ed avrebbe ragione chi dice questo, comunque tutti ci siamo arrivati da tempo, ma nessun governo lo applica e così, idraulici, falegnami, artigiani e commercianti in genere, non sollecitati, non emettono fattura evadendo con la complicità interessati di chi di loro ha bisogno.
Altra incongruenza, voler costringere la terza e quarta età all’uso del bancomat -questo provvedimento tutto per favorire gli istituti bancari: scontato che chi da anni ne ha acquisito l’uso, continua a farlo, ma volerlo quasi imporre al pensionato titolare di una pensione che è talmente misera da non dover essere presa in considerazione, costoro, intanto dovrebbero aprire un conto corrente e mantenere sempre presente l’estratto conto, cosa, quest’ultima, di non facile uso, comunque anche questo comporta un balzello dei costi, senza alcun ritorno. Prendiamo a caso il giornale quotidiano: chi lo vende deve accettare la moneta elettronica, deve pagare un agio alla banca che gli fornisce il pos, la percentuale che percepisce dalla vendita di quella copia di giornale non copre certo il costo dell’operazione, l’editore è costretto ad aumentare quella percentuale che va a gravare alla fine sul fruitore delle notizie, il cittadino. Lo Stato, ha aumentato una tassa che alla fine non gli ritorna, perchè quell’aumento, non ha prodotto reddito a nessuno se non alla banca.
Caro Prof. Conte, capisce perchè lei è destinato a tornare in quell’oblio da cui lo hanno estratto convinti di aver trovato il toccasana che invece non è? Non si illuda, lei non passerà alla storia del nostro Paese perchè cercando di scopiazzare quel suo malaugurato predecessore, non è riuscito, neppure in negativo, ad emularlo. Comunque, non si sa cosa ne sarà di questa legge sul bilancio, se, come moltissimi, quasi tutti sperano non passi, lei vada tranquillo torni alla sua professione e moltissimi auguri, non ci mancherà.