CONTE S’E’ DETTO D’ACCORDO CON DRAGHI, MA NON AGISCE E LA SITUAZIONE PEGGIORA : SI RISCHIA UNA RIVOLTA SOCIALE

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Giorni fa, nella noia di questi “arresti domiciliari”, su uno dei programmi trasmessi dalla Tv un giovane economista interpellato sulle difficoltà economiche dell’Italia e sulle prospettive prossime future, rispose con una frase che mi è rimasta impressa: “Certo la situazione non può definirsi fra le migliori, però, immaginate di stare a vedere una corsa di ‘formula 1’, mentre si sta svolgendo scoppia un forte acquazzone, deve entrare la safety-car che rimette tutti i partecipanti sulla stessa linea di gara, permettendo agli ultimi di raggiungere i primi come fosse una nuova partenza. Questo significa che, la pioggia, per chi è indietro, sia una nuova opportunità”. Ebbene, il nostro Paese non risulta essere economicamente, fra i primi, ciò significa che questo momento potrebbe essere anche per noi una ‘opportunità’.
Lasciatemi dire: immaginate per un solo istante di vedere queste nostre paure che potrebbero mettere in gioco anche la nostra vita, in modo un pochino più ottimistico, sempre nel rispetto del grave costo che stiamo pagando in vite umane, con i sacrifici di tanta gente, poter pensare che almeno dopo tutto questo si possa immaginare una Italia migliore, uno Stato migliore per le future generazioni, non può essere di conforto alle sofferenze di ogni genere di questi giorni, e vedere con uno sguardo diverso, quelli immediatamente a venire.
Ma, torniamo alla cronaca:il premier Conte, ieri al Senato, s’è detto d’accordo con Draghi per le misure esposte nell’intervista al Financial Times, ma occorrono fatti e subito, perchè sotto le ceneri del coronavirus cova anche la rivolta sociale. Troppe persone sono senza lavoro e, spesso, anche senza alcuna protezione sociale tipo la Cassa Integrazione e la rabbia unita alla disperazione, compreso il dovere di stare chiusi magari in abitazioni non accoglienti, può portare alla violenza se non hai da mangiare per te e la tua famiglia. Draghi è stato chiarissimo: i governi e la UE devono “agire forte e veloci” perchè la profonda recessione non diventi depressione ” Ed è, per questo, che serve un “significativo aumento del debito pubblico in modo da ” proteggere i cittadini e l’economia da shock per il quale il settore privato non ha colpe”: Dev’essere, quindi, lo Stato a muoversi, per “assorbire le perdite che gravano sui settori privati” e offrire, velocemente, “aiuti concreti soprattutto per salvaguardare i posti di lavoro delle aziende , dei negozi e delle attività commerciali che hanno chiuso per arginare il contagio”, aggiungo io: spesso costrette a chiudere dal governo .
Ho voluto sinteticamente ricordare i passaggi più importanti dell’intervento di Draghi ( aggiungo solo “le banche devono dare liquidità a costo zero “) per rilevare che, ora Conte (se davvero è d’accordo con l’ex-presidente della BCE che molti ormai vedono proprio a Palazzo Chigi e, poi, al Quirinale,) deve far seguire fatti immediati e concreti da parte del suo governo, stanziando, ovviamente, tutti miliardi necessari , soprattutto con l’aumento del nostro debito pubblico nostro debito pubblico.
Non mi pare, purtroppo, che si proceda su questa strada: ancora, infatti, dobbiamo utilizzare gran parte dei 25 miliardi di euro stanziati all’inizio con grande enfasi con un decreto, ancora da convertire e duramente criticato dall’opposizione che ora Conte, è stato costretto, delle sollecitazioni ( uso un eufemismo) del Quirinale a chiamare alla collaborazione , cambiando linea ieri al Senato dopo l’ancor più deludente discorso alla Camera dell’altro giorno.
E va bene l’altro più sostanzioso decreto, da concordare oltretutto con le opposizioni non l’avremo che in aprile, forse nei primi giorni del mese se va tutto bene anche l’importo dello stanziamento previsto fino a 50 miliardi quando gli altri maggiori Paesi europei hanno già deciso cifre notevolmente superiori: La Merkel, ad esempio, ha annunciato per la Germania una manovra per 156 miliardi dei quali 50 per le piccole e medie imprese, mentre verrà un Fondo per la stabilizzazione dell’economia per ben 600 miliardi: La Francia, a sua volta ha previsto un primo pacchetto per 45 miliardi ed ha messo a disposizione 300 miliardi di garanzie per le imprese; La Spagna, oltre, ha deciso un piano di 2oo miliardi a sostegno del sistema delle imprese , di cui 117 di garanzie di liquidità offerte dallo Stato alle imprese.
Noi, se nel confronto con le opposizioni il governo non aumenterà lo stanziamento, siamo fermi a 75 miliardi , ma una parte dei primi 25 è destinato alla Sanità alla quale tante risorse erano state sottratte a partire dal governo Monti. Sarà sufficiente la cifra prevista oltretutto varata i non nei tempi celeri indicati da Draghi che, chiaramente, ha detto “la rapidità sarà essenziale per l’efficacia” Ce la faremo ad essere rapidi , sia per le secche burocratiche ,sia per un confronto parlamentare che s’annuncia durissimo e con in più un premier che sente sul collo sia la commissione d’inchiesta lanciata da Matteo Renzi, sia l’alternativa Draghi, sostenuta a gran voce da molti personaggi, persino da un filosofo come Massimo Cacciari. Auguriamoci proprio che Dio ci aiuti!