da levante e da ponente

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Questo ultimo fine settimana vacanziero ha dato fuoco alle ultime “polveri” estive per tuffarci brutalmente nei problemi che attanagliano il nostro Paese. Andiamo per ordine.

Angelino Alfano, neo-segretario del PdL, candida Berlusconi premier per il 2013 senza ricorrere alle ‘primarie’. Qualcuno fa notare che a quello incarico vorrebbe concorrere Roberto Formigoni. Personalmente sono più propenso a sostenere che il leader CL punti più al posto di Alfano. L’esperienza del Governatore della Lombardia non può che indirizzarlo in quella direzione. Sarebbe suicida voler fare il premier senza avere la certezza della totale copertura del partito. Solo in quelle condizioni potrebbe rischiare.

Comunque, a gelare Alfano ci ha pensato Calderoni: “Resto stupefatto da certe dichiarazioni – ha detto l’esponente della Lega-. Mi sembra che abbiamo altri problemi da qui al 2013. Pensiamo alla crisi, alla ripresa, allo sviluppo. Se lo facciamo, da qui al 2013, allora potremo arrivare al 2013. Altrimenti così neanche ci arriviamo, al 2013”.

 

A Cernobbio dove si tiene l’ormai consueto convegno sullo stato dell’economia, tutti o quasi si sentono in dovere di dare addosso al Paese che li ospita.

Partendo da una personale considerazione, Martin Feldstein, economista arrivato sul Lago di Como da Harvard, ha sostenuto lo spauracchio del collasso dell’euro, sino a considerarlo come un “esperimento fallito”, sostenuto in questa tesi  dal tedesco Hans-Werner Sinn, numero uno dell’Istituto di ricerca economica della Germania Ifo che, rispondendo ad una domanda si è spinto a paventare che se qualche Paese  potesse uscire dell’eurozona, ha risposto che “tutto è possibile”.

Intanto il convegno ha proseguito su quel tono. Secondo quanto riporta linkiesta.it: “i volti sono tesi, gli sguardi stanchi, le parole misurate all’inverosimile. Il livello di esasperazione dei mercati finanziari è tale che ogni parola viene soppesata, qualunque essa sia. L’aspetto che più preoccupa, tuttavia, è un altro. La sensazione che i panelist hanno avuto è quella di un pieno scollamento della (presunta) classe dirigente italiana nei confronti di quella che è una crisi ancora non percepita come tale in Italia. Lo stesso Rubini (Nourel Rubini economista New York University) per ben più di una volta ha spiegato che l’Italia sta vivendo una crisi «di credibilità politica, prima che economica». Questo si traduce con un immobilismo nelle politiche economiche capace di far schizzare, in una giornata come quella di oggi, il Credit default swap (Cds) sull’Italia, a oltre 400 punti base sulla piattaforma di Markit. Non è un caso che l’economista più chiacchierato a livello globale abbia apertamente parlato di un cambio al vertice politico italiano. «Un nuovo Governo potrebbe ridare fiducia nei confronti di un Paese che sembra fermo sotto ogni punto di vista», ha detto nella conferenza stampa a margine del suo intervento al Forum.”

Credo che senza possibilità di malinteso gli ha risposto il Presidente della Repubblica, Giorgio Napoletano, chiarendo che in democrazia un Governo non può essere sostituito finche dispone della maggioranza in Parlamento.

Andando sulle cose più terrene, una iniziativa dell’On. Pili sulla continuità territoriale. Secondo quanto riportato dall’ANSA, “la tariffa unica per residenti e non residenti per la continuità territoriale aerea da e per la Sardegna è ‘un diritto inalienabile e irrinunciabile per l’Isola in quanto entità territoriale’. Lo sostiene  il deputato del PdL, Mauro Pili, rilanciando la raccolta di firme per la petizione popolare europea sulla tariffa unica. La proposta prevede un costo di 43 euro a tratta tra gli scali sardi e Roma e 54 euro per Milano imponendo, con l’onere di servizio pubblico, anche il dimezzamento del costo do oltre 18 euro di tasse”.

 

 

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