DE BORTOLI: CHE VUOL DIRE? E’ la fine di un grande amore?

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L’editoriale di ieri del direttore del Corriere della Sera Ferruccio De Bortoli, ha sorpreso tutti gli osservatori politici della stampa e non, neppure nei confronti di Berlusconi, verso il quale non è mai stato molto tenero, aveva mai usato termini così pesanti e al limite della violenza, come ha fatto verso Matteo Renzi e lo ha fatto mentre il Premier si trova ad affrontare una difficile visita negli States e dove dovrà anche intervenire alla sessione delle Nazioni Unite, cercando di dare il maggior risalto possibile alla immagine del nostro Paese che si appresta ad ospitare l’EXPO nel maggio prossimo.

“Renzi non mi convince. …Quanto per come gestisce il potere:” Così apre l’editoriale De Bortoli e prosegue: “Il sospetto diffuso è che alcuni ministri siano stati scelti per non far ombra al premier.”; “L’irruenza può essere una virtù, scuote la palude, ma non sempre è preferibile alla saggezza negoziale. La muscolarità tradisce a volte la debolezza delle idee, la superficialità degli slogan. “; “L’oratoria del premier è straordinaria, nondimeno il fascino che emana stinge facilmente nel fastidio se la comunicazione, pur brillante, è fine a se stessa. Il marketing della politica se è sostanza è utile, se è solo cosmesi è dannoso. In Europa, meno inclini di noi a scambiare la simpatia e la parlantina per strumenti di governo, se ne sono già accorti. “; “ Auguriamo a Renzi di farcela e di correggere in corsa i propri errori. Non può fallire perché falliremmo anche noi. Un consiglio: quando si specchia al mattino, indossando una camicia bianca, pensi che dietro di lui c’è un Paese che non vuol rischiare di alzare nessuna bandiera straniera (leggi troika). E tantomeno quella bianca.”.

Questi alcuni stralci dell’editoriale che, dopo aver letto e riletto diverse volte nel tentativo di capire o, per meglio dire, scoprire, anche fra le righe, cosa vi potesse essere dietro le dure parole di De Bortoli.

Nulla, non sono stato capace di trovare niente che potesse indicarmi un filo verso la verità, verso un motivo valido per tanto freddo livore.

Qualche osservatore ha ipotizzato che questa uscita come un addio alla direzione del giornale, peraltro annunciata da qualche settimana, quasi che questo passaggio fosse attribuibile ad un malevolo intervento del Premier. Dare credito a questa ipotesi mi viene difficile anche perchè dopo il profluvio di parole indirizzate a screditare, a sminuirne la figura, pensare che Renzi goda di tanto potere da poter “tagliare” la testa del Direttore della prima testata del Paese, significherebbe collocarlo talmente il alto, in modo sproporzionato, da smentire se stesso.

Ritengo che solo De Bortoli, che per la sua riconosciuta, prestigiosa, indiscussa professionalità, possa chiarire questa sua uscita che, per ora reputo estemporanea, altrimenti non mi rimane che la convinzione che si sia proprio alla “fine di un grande amore”.

giustus