di giustus
Nei giorni scorsi scrivevo su S. Teresa e le elezioni amministrative che dovrà affrontare nel maggio prossimo. Aprivo con una citazione di de Lavoiser che recita:”nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma”, attraverso questa citazione che altro non è che la legge sulla trasformazione della massa, nota a tutti coloro che hanno studiato i primissimi rudimenti della fisica, intendevo riferirmi sia alla ripetitività degli atti che dei nomi che ogni cinque anni si affacciano alla politica paesana con gli stessi riti, senza nulla variare.Nel sostenere questo ho scritto delle “grandi manovre” di una delle parti in causa anche se avrei dovuto specificare che, in quanto al cerimoniale, la citazione vale per tutti
Prima di addentrarmi nello specifico, mi era apparso molto più logico dare un breve quadro degli schieramenti. Intanto tutti vorrebbero dar ad intendere di non essere schierati politicamente, quindi di essere apartitici, coprendosi con la foglia di fico, del civico campanile, cosa pressocchè ridicola essendo, come dicevo poc’anzi, tutte persone conosciute, regolarmente schierate, rappresentanti dei vari schieramenti politici. Ogni tornata, qualche piccola variante di transito da una fazione all’altra, travaso che spesso serve per mantenere certi equilibri che, seppur ibridi, riescono a fiorire. Piccole azioni di riciclo che nulla cambiano nella sostanza.
Mentre in chi si appresta a conquistare la posta in gioco ci si aspetta che prima di ogni altra cosa si esponga un programma sulle cose che intende fare, un progetto, un piano, un qualcosa che dia motivo all’elettore per dirigere la sua scelta verso di loro, per chi invece già amministra ed intende ottenere la sua riconferma, ci si aspetta almeno un piccolo bilancio delle cose fatte, di ciò che è in cantiere e di quanto si vuole portare in programma.
Ebbene, per i primi abbiamo visto che si parla di persone ma nessun programma; per i secondi, i rinnovandi, forse, all’ultimo minuto un piccolo bilancio verrà esposto, piccolo in quanto, un po per la crisi, un po per colpa della burocrazia, in parte per resistenze interne, in effetti, sono passati cinque anni ma poco è dato vedere di nuovo. Il paese non ha subito grandi cambiamenti: la topografia è sempre la stessa, alcune opere portate a termine riguardano cantieri con qualche lustro, poi, un ritocco quì, un aggiustamento la, uno sguardo più attento agli animali che hai cittadini -per carità, è giusto tener conto principalmente dei nostri amici pelosi, anche loro hanno diritto alla sgambatura quotidiana, ne va della loro salute: ma, che so io, perchè non aver pensato pure ad un percorso pedonale che so, per esempio, da S. Teresa a Buoncammino, darebbe benessere e sicurezza a quei cittadini che devono, che hanno necessità di fare una passeggiata salutare. Tutte cose banali, forse non ci si è neppure pensato, il nostro è un piccolo centro se si vuole fare la passeggiata che bisogno c’è di mettere in protezione uno stradino della larghezza di un metro circa? Ero e sono convinto così come la stragrande maggioranza dei cittadini di Santa Teresa che lo sviluppo, o forse è meglio dire, della sopravvivenza, passa attraverso il turismo estivo, per questo siamo stati tutti o quasi, sorpresi dall’aumento delle aliquote sull’IMU seconde case, certo, sicuramente ci sono esigenze di spesa da tener conto, ma, forse, un piccolo risparmio da una parte, un piccolo taglio dall’altra, avrebbe sicuramente potuto evitare un aggravio di spesa su chi ha investito in questo bellissimo paese e ne avrebbe inoltre favorito la crescita.
Qualcuno ha detto che Santa Teresa non ha bisogno di seconde case e, forse questa affermazione non è poi tanto peregrina anche se agli amministratori di maggioranza e minoranza consiglierei di mantenerci almeno quelli che sino ad oggi ci hanno creduto.
Mi sarà sicuramente obbiettato che non è solo attraverso le seconde case che passa lo sviluppo di un paese, ci sono tante altre cose come migliorare l’immagine del centro abitato e, quindi, migliorarne sempre l’aspetto. Certo, gli ingresso al paese non sono di certo un gran biglietto da visita: il primo, l’accesso al porto, dire che è pietoso è poca cosa; il secondo, attraversato il primo tratto, diventa quanto di peggio ci si possa aspettare. Che dire di quel depuratore che ormai si trova dentro il centro abitato? Lo so che è cosa di poco conto, ma iniziare con l’inserirlo nei programmi futuri sarebbe già un buon inizio. Perchè non pensare a far qualcosa per inserire nel centro cittadino anzichè tenerlo come un corpo estraneo? La viabilità per Capotesta a chi la vogliamo lasciare? Piccole perle senza inoltrarsi troppo nella vastità dei problemi che i cittadini chiedono. Perchè non fare un piccolo concorso tra i giovani studenti su come vedono il loro paese del futuro? Potrebbe venirne fuori qualcosa di buono, in fondo saranno loro stessi a dover affrontare il futuro.