Questa formula usata dai regnanti francesi per annunicarne la sostituzione (le Roi est mort, vive le Roi) forse sarebbe quella che avrebbe voluto Renzi. per annunciare il sostituto del presidente Napolitano. Purtroppo da noi non funziona così. Da noi è tutto più complicato, e, benchè il New York Times nel 2011 in occasione del dimissionato Governo Berlusconi, lo abbia incoronato “Re Giorgio”, esaltandone la “maestosa difesa delle istituzioni democratiche al di la delle stesse prerogative presidenziali, da noi non si può fare e il futuro Presidente dovrà essere eletto da un Parlamento allargato per la circostanza e non per discendenza sovrana
In un momento così difficile e complicato, sarebbe stato bello poter avere un sostituto già bello e pronto, da insediarsi senza colpo ferire, ma, Re Giorgio Napolitano non se l’è sentita di sostenere l’elezione diretta del Capo dello Stato come avrebbero voluto certi “poteri forti” d’Oltreoceano per avere garanzie di stabilità politica e guida certa in Italia.
Re Giorgio ha, però, dimostrato che si può avere un Presidente “forte” anche con gli attuali poteri costituzionali. Certo,questo complica, la scelta del nuovo inquilino del Quirinale.
Innanzitutto perché, tra gli attuali politici, non sono pochi coloro che preferiscono una figura sbiadita, ossia un notaio che non faccia ombra ai big di turno. Nel contempo, però, gli avversari di Renzi ,rinvigoriti dal fatto che, come si evince dai sondaggi, il governo sta esaurendo il credito di fiducia, pur essendo contrari ad un tipo di Repubblica Presidenziale, sembrano preferire un uomo forte che limiti il premier. Il quale, secondo alcuni osservatori, punterebbe sul notaio, ma che, dinnanzi alle difficoltà nelle quali si trova ed ai boatos stranieri di una probabile crisi a febbraio, probabilmente opterà per un Presidente “forte” che lo sostenga o, almeno, gli faccia da sponda, come ha fatto Re Giorgio.
Da tutto questo ecco un fiorire di candidati, una lista che si allunga ogni giorno di più, mentre l’identikit che sta emergendo pare indicare un politico esperto, ben visto anche dai mercati.
Si dice che il nome esista già nel famoso Patto del Nazareno che deve, comunque, fare i conti con i franchi tiratori che esistono in ogni partito, e soprattutto nel Pd e, sia pure in minor misura, in Forza Italia. Secondo i conti fatti da chi si definisce un esperto del sottobosco politico gli “infidi” sarebbero dai 200 ai 250 della maggioranza governativa e dei forzisti, Sarebbe un margine di sicurezza alla quarta votazione dove occorrono 505 voti e considerando 200 franchi tiratori il Patto reggerebbe con 556 voti , ossia 51 in più della necessaria maggioranza. Se, però, si arrivasse ai 250 che nel segreto dell’urna non seguono le direttive dei loro partiti ecco che si arriverebbe a 506, un solo voto in più con tutti i rischi conseguenti.
Non credo, comunque, che Renzi voglia o possa correre il rischio di un bis della bocciatura di Prodi ancor oggi inserito tra i “papabili” al punto che avrebbe avuto un incontro segreto con Berlusconi, magari per garantirgli la grazia sì da consentirgli di nuovo l’agibilità politica. Un Prodi, se vi fosse l’avallo di Forza Italia, potrebbe addirittura venir eletto alla prima votazione se i grillini mantenessero il loro “sì”. Il fondatore dell’Ulivo, però, non ha il gradimento dei “poteri forti” Usa che gli sono decisamente contrari e, questo, potrebbe riflettersi certamente su Grillo, ma anche su Berlusconi, né convincerebbe qualche Ncd e almeno una parte di quei 111 Pd che gli votarono contro e per i maligni c’era tra essi una nutrita pattuglia renziana.
Ho l’impressione, quindi, che Prodi, il quale per scaramanzia insiste a dire di non essere in gioco, possa essere bruciato in partenza. Tra la numerosa lista, che allego per informazione – esistono altre personalità che possano rispondere al requisito di “presidente forte”, ma chissà che dai cilindri di Renzi e Berlusconi non esca un nome inedito, ossia di un personaggio stimato e pescato nelle retrovie della vecchia politica. In quella politica dalla quale dovrebbe scaturire, se il Patto del Nazareno funzionerà, Presidente per il Quirinale.
giustus
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La Lista dei candidati al Quirinale secondo i mass e dichiarazioni di esponenti politici
Pietro Grasso (oggi supplente), Laura Boldrini, Franco Bassanini, Walter Veltroni, Paolo Gentiloni, Roberta Pinotti, Piero Fassino, Massimo D’Alema, Angela Finocchiaro, Sergio Mattarella, Paola Severino, Pier Carlo Padoan, Roberta Pinotti, Pierferdinando Casini, Mario Draghi (che intende, però, rimanere alla BCE), Sabino Cassese, Ugo De Servio, Ignazio Visco, Raffaele Cantone, Antonio Martino, Pier Luigi Castagnetti, Graziano Del Rio, Giuliano Amato.