Ma qual è il vero obiettivo di Renzi?

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Sono in molti, soprattutto tra gli osservatori stranieri, a domandarsi : ma qual è il vero obiettivo di Renzi? Sarà che io ancora penso ancora vecchia maniera e non sottovaluto Renzi, pur non condividendolo. Il suo scopo, viste e assodate le difficoltà che ha dentro e fuori casa, punta tutto sul Partito della Nazione raggiungibile con le elezioni anticipate ad ottobre, prima, cioè, del referendum costituzionale. Ci arriverebbe votando con il Consultellum, ossia con la legge elettorale uscita dalla sentenza della Suprema Corte che ha dichiarato incostituzionale il “Porcellum”, sul quale si reggono l’attuale Parlamento e i governi a guida Pd. Il sistema sarebbe proporzionale con sbarramento al 4% per la Camera senza premio maggioranza che rimarrebbe per il Senato ancora in piedi come in passato. Ogni partito andrebbe, così, alle urne per proprio conto, tolto le alleanze obbligate per superare lo sbarramento: alfaniani-casiniani-Scelta Civica al centro, Sel-fuori-usciti dai dem e altri sull’estrema sinistra, ad esempio, con il ritorno dei verdiani alla casa madre berlusconiana e il ricompattamento degli spezzoni della destra.

Molto probabilmente nessuno vincerebbe al Senato e, così, ecco come per miracolo venire fuori una maggioranza che, in breve tempo, si riunisce nel Partito della Nazione, in realtà un centrosinistra vecchia maniera, cioè un grande centro insieme ad una sinistra moderata con Renzi che torna alle origini centriste ,mentre una parte degli ex-diesse se ne va, riscoprendo i vecchi amori. Il risultato sarebbe che chi, in Italia e all’estero (soprattutto certi poteri forti ) voleva far fuori il segretario-premier si troverebbe con un pugno di mosche in mano e sarebbe costretto a cambiare strategia. L’unica variante potrebbe essere la posizione dei verdiniani che per accelerare l’uscita dal PD della sinistra che contesta Renzi, entrino nel partito del segretario-premier.

Solo seguendo questo filo logico si può comprendere, a mio avviso, ammesso che in politica esista ancora una logica, l’atteggiamento di Renzi. Che sa bene di avere molti nemici, ad iniziare dagli States dove l’improvvisa, imprevista e recente morte di un suo potente sponsor, l’oriundo siciliano Scalia che dominava la Corte Suprema Usa, l’ha privato di un sostegno forse fondamentale. E altri nemici se ne procura di continuo, ampliando la platea degli anti-renziani che, ora, comprende anche alcuni ex-suoi amici, costringendo qualche osservatore a ripetersi la domanda: ma qual è il vero obiettivo di Matteo?

Proporre, ad esempio, la tregua alla minoranza dem, sia abbinando elezioni amministrative al referendum costituzionale, sia inviando la Boschi sul podio della Direzione Pd non per scusarsi, come chiedeva Cuperlo, per l’offesa rivolta a quella parte non secondaria di minoranza dem tentata di votare “no” a quel referendum, ma a confermare brutalmente l’insulto. Non è, certo, questa la via per risolvere la frattura interna nè lo è l’apparente concessione di anticipare il Congresso dopo ottobre perché spinge gli oppositori interni a rimarcare – come ha fatto Speranza – la diversità di posizioni rispetto alle impostazioni renziane.

L’ultima clamorosa dimostrazione di questa volontà di crearsi avversari viene dall’aver posto, alla Camera, la fiducia sulle Unioni Civili, scatenando anche l’ira dei grillini impossibilitati a discutere gli emendamenti ad una legge da essi ritenuta restrittiva e, quindi, da correggere. Il risultato è che anche gli scarsi benefici in voti alle “amministrative” sperati dal segretario-premier con un antidemocratica accelerazione, quando a Montecitorio non c’erano, come al Senato, possibili problemi di maggioranza, verranno ampiamente superati delle dure polemiche dei 5Stelle e, soprattutto, dalla reazione dei cattolici che hanno ritenuto il ricorso alla fiducia su una legge per essi così controversa, una vera e propria sfida. Non a caso Massimo Gandolini, presidente del Comitato Difendiamo i nostri figli” e portavoce del Family Day, Renzi va fermato, ce lo ricorderemo al referendum “, Non a caso, soprattutto, il segretario generale della Cei, monsignor Nunzio Galantino, solitamente molto cauto, abituato a smussare gli angoli invece di alimentare contrasti, è stato costretto, lui strettamente collegato a Papa Francesco e in predicato di essere il prossimo presidente dei vescovi italiani, a prendere decisa posizione , definendo una forzatura il voto di fiducia che “è una sconfitta per tutti” e ricordando il valore della “ famiglia fatta di padre, madre e figli” e il dovere per i politici di tutelarla.

Forse – direte – Renzi ha sbagliato nel valutare i “pro” ed i “contro” nel porre la fiducia per le Unioni Civili . Forse, ma il risultato è per lui pessimo e quel che accade sulla scena politica e sociale, col “tutti contro tutti”, dimostra che si tratta di errori voluti. Si possono dire peste e corna del segretario-premier, ma non che non conosca almeno la furbizia, dunque siamo dinnanzi ad una precisa strategia.

Il fatto è che la situazione generale è sempre più preoccupante con la quasi disgregazione dell’Ue, le crescenti difficoltà di gestire l’arrivo di altre masse di disperati dall’Africa e dall’Asia, la Banca Centrale Europea che insiste sulla pericolosità di un debito pubblico eccessivo, la deflazione che rende difficile una ripresa esaltata dal governo,ma negata dalle cifre . Aggiungete la fiducia al lumicino , appena il 3%, nei confronti degli attuali partiti, la rabbia dei cittadini per una corruzione sempre più estesa, i sondaggi che danno, per la prima volta, il “no” vincente nel referendum d’ottobre ed il Pd sorpassato dai 5Stelle, beh , probabilmente converrete con me che non siamo in presenza tanto di errori da parte di Renzi, quanto di un “piano” messo in atto per sopravvivere politicamente, andando al voto anticipato per far sorgere dalle macerie il Partito della Nazione.

Il “tanti nemici tanto onore” , il “tanti nemici perché cambio l’Italia”, il ripetere : “stavo rinnovando l’Italia per portarla fuori dalle secche di una crisi che altri avevano provocato, me l’hanno impedito per un Parlamento eletto con una legge incostituzionale e frutto delle logiche del passato. Votatemi” potrebbe anche funzionare e, male che vada, far emergere una maggioranza più logica e coesa di quella attuale, esprimendo,comunque, un leader accettato ed avallato, finalmente, dal voto popolare.

Cosa penserà di tutto questo il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella , sempre a rispettare i dettati costituzionali ed a tutelare gli interessi dei cittadini? Questa è la vera incognita del segretario-presidente in attesa del novembre elettorale negli Usa.