NON DIRE GATTO SE NON L’HAI NEL SACCO

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“Non dire gatto se non l’hai nel sacco”: questa pseudo proverbio diventato celebre perché pronunciato da Giovanni Trapattoni, calza bene sull’euforia, sui mezzi sorrisi, sugli ammiccamenti allusivi di alcuni comuni stelli di provincia ed ancor peggio, nelle dichiarazioni di Bersani ed Epifani e dai secondi livelli della dirigenza PD, che vorrebbe mascherare i suoi problemi dietro la condanna subita da Berlusconi. Tutti questi signori, compresi i Bersani e gli Epifani farebbero bene a non dare per scontato che un gatto politico dalle sette vite ,come Silvio Berlusconi, sia ormai out a causa di una sentenza di condanna molto discussa. Il popolo del Pdl l’ha, com’era prevedibile, contestata, ma anche osservatori imparziali, ad iniziare dall’editorialista del “Corriere della Sera “Angelo Panebianco, hanno espresso riserve, così come pure l’avv. Titta Madia, cassazioni sta e docente nella scuola superiore dell’avvocatura, che ha in una intervista concessa a Il Giornale, ha sostenuto, riferendosi agli spoloqui del giudice Antonio Esposito, che “ Nella maniera più assoluta non mi risulta che ci siano precedenti di comportamenti inopportuni e illegittimi come può senz’altro essere considerato quello di anticipare in un’intervista ad un quotidiano le motivazioni di una sentenza”.e quindi considera che vi siano gli estremi per un ricorso alla Corte Europea. Ma, ad aggiungersi per il “salvataggio di Berlusconi si potrebbe ben dire che ora ci si è messo lo stesso presidente della giuria della Cassazione che quella sentenza ha emanato , dando un forte sostegno ai critici , sollevando polemiche e interrogativi non di poco conto. E a mettere in seria difficoltà proprio il segretario e l’ex-segretario del PD che s’erano affrettati a dire che:le sentenze si rispettano e si applicano e quindi, il Cavaliere dovrebbe affrettarsi a fare un passo indietro,
Il primo presidente della Cassazione Santacroce ha immediatamente definito quell’intervista “inopportuna”, così il presidente dell’Associazione Magistrati Sabelli, mentre il ministro Cancellieri ha chiesto notizie alla Cassazione e tre componenti laici del CSM hanno proposto l’apertura di un”inchiesta. Vi risparmio le reazioni degli esponenti del Pdl, aggiungerò solo che Berlusconi ha commentato: ecco la prova che la sentenza era già stata scritta.
Dinnanzi a tanto clamore e tante polemiche il dottor Esposito è ricorso alla smentita :”l’intervista è stata manipolata”, commettendo un altro errore perché il direttore de “Il Mattino” ha inviato alle tv e agli altri quotidiani la registrazione delle affermazioni del magistrato che ,non ha potuto replicare, facendo così conoscere a tutta l’opinione pubblica, anche a quella meno interessata ai problemi del Cavaliere, ottenendo così un vero “sputtanamento” non solo verso se stesso ma anche verso tutta la categoria.
Ovviamente i difensori di Berlusconi sono passati all‘attacco. Ghedini ha di fatto sfidato Esposito a fare i nomi di coloro che avrebbero informato Berlusconi visto che negli atti del processo non ve n’è traccia. Franco Coppi, precisato di ‘non aver mai visto nulla di simile” ha chiesto anche lui i nomi di chi avrebbe informato Berlusconi , aggiungendo :ci troviamo di fronte ad affermazioni che noi, negli atti non abbiamo trovato, Anzi, nelle nostre arringhe abbiamo sottolineato che nessun testimone ha potuto affermare di aver informato Berlusconi”. Quindi, ha affondato il coltello nella piaga , riferendosi al magistrato:”lui ha detto che Tizio, Caio e Sempronio lo hanno informato. Per cui indichi le pagine degli atti dalle quali risultano queste dichiarazioni.”
Su queste basi e sulla prevenzione nei confronti di Berlusconi del presidente Esposito , documentate dai commensali di una cena romana e da un’intervista rilasciata nell’aprile del 2011 al mensile “Voce delle Voci” erede del quindicinale del PCI “Voce della Campania”, Coppi e Ghedini hanno intenzione di ricorrere alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo che ha la facoltà di determinare la revisione della sentenza, E ‘già avvenuto più d’una volta quando sono stati violati di diritti fondamentali stabiliti nella convenzione europea, Nel caso in questione se non si è avuto un giusto processo e un giudice imparziale.
Sarebbe, questa, una grave sconfessione del sistema giudiziario italiano e si porrebbe un peso forse insopportabile per i giudici di un nuovo processo.
Forse una soluzione come quella scelta dal Capo dello Stato per il direttore de “Il Giornale Sallusti ( pena assolta , pagando un corrispettivo in danaro , corrispettivo alto come importo nel caso del Cavaliere)potrebbe risolvere la situazione.Qualunque siano gli sviluppi di questo “caso” , che sconvolge una vita politica italiana già ampiamente devastata, è certo , però, che la sinistra si troverà ancora a fare i conti con Silvio Berlusconi.
Siamo, certamente, al tramonto di questi vent’anni di guerra assurda e negativa con gli attuali partiti senza radici e futuro anche se cambiano nome, Per il momento c’è solo da augurarci che il governo Letta, che non ha alternative, possa reggere. Ci sono sintomi di ripresa, la recessione sembra ormai dietro le spalle, secondo il ministro Saccomanni, e s’intravede la fine del tunnel .E’ sufficiente, però, che gli eccessi dell’antiberlusconismo ,da una parte’-e, e del berlusconismo dall’altra , facciano saltare il banco e distruggere quella luce che oggi balena.
Il rischio viene dai falchi delle due sponde, ma oggi soprattutto da un Pd inquieto e fortemente diviso. Domani, fors, avremo qualche lume dalla Direzione, dove Enrico Letta, forte dei risultati dei primi cento giorni di governo, farà sentire la sua voce.
risultati dei primi cento giorni di governo.