NON FUNZIONA PROPRIO NULLA – IL GOVERNO SUL FILO DI RASOIO E GLI ITALIANI LASCIATI PIU’ CHE MAI NEL CAOS

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Qualcuno penserà che uno parla per partito preso ma, a questo punto credo che Conte con il la “Armata Brancaleone” sia veramente indifendibile, i suoi provvedimenti dubbi in odore di incostituzionalità: non v’è una cosa che fili liscia, senza contare che l’umore dei cittadini sembra sia arrivato al limite, tanto da mettere a repentaglio anche la salute. La polemica inutile con la Regione Calabria, poi la Sardegna, quindi, la Puglia e di oggi, l’Alto Adige che forte, come la Sardegna, dello Statuto Speciale, pretendono l’autonomia riconosciutagli dalla Carta Costituzionale e non intendono attendere oltre alle decisioni di un governo che fino ad oggi ha saputo fare solo chiacchIere, per non parlare poi della situazione, quanto meno, incresciosa in cui si messo un Ministro della Giustizia, non solo inadatto quanto inopportuno per un incarico di prestigio come quello di guardasigilli.
Capi mafia, capi camorra e capi ‘ndrangheta scarcerati e rimandati a casa dove possono di nuovo esercitare il loro potere, scontro Regioni-governo e perfino l’Alto Adige-ministro degli Affari regionali, decreto per la ripresa, annunciato per fine aprile ed oggetto di roboanti annunci con una pioggia di miliardi, ma ancora libro dei sogni oggi 8 maggio per la disperazione di famiglie, aziende, partite Iva, colf, badanti ed affini che si sentono sempre più abbandonati dallo Stato, in generale, e, in particolare, da un governo che litiga su tutto, proprio su tutto. Ed ha con un premier per caso e non pochi ministri per caso, per la verità soprattutto grillini che hanno rispolverato Latouche, non avendo nemmeno compreso bene che la “decrescita felice” è solo un’utopia come l’economista-sociologo francese aveva scritto nel suo saggio. Aggiungete le opposizioni che hanno chiesto al Senato le dimissioni del ministro della Giustizia Bonafede, tentando Matteo Renzi di votarle “sì” facendo cadere il governo visto che al diktat di Italia Viva di un “contratto” preciso sulle cose da fare per rimanere in maggioranza per ora il premier Conte ha risposto solo “parole, parole” come la celebre canzone di Mina. Ogni cittadino, inoltre, non comprende più cosa può o non può fare perché i decreti del Presidente del Consiglio sono spesso contraddittori, con il rischio di equivoci ed anche le forze dell’ordine si trovano in difficoltà nelle applicazioni, considerando che, poi, a livello regionale e locale le norme nazionali vengono spesso cambiate o ignorate. In sostanza siamo nel caos più completo ed ora s’aggiunge la certificazione anche del commissario italiano agli Affari Economici, ex-premier Pd a Roma, al Mes senza vincoli per le spese nella Sanità, quel Mes al quale i grillini hanno detto e ripetuto di no, ma che con ben 37 miliardi di euro ci consentirebbe di sistemare alla grande tutta la nostra sanità sul territorio con le necessarie innovazioni anti-virus.
Se pensate che la bozza di documento sul decreto che doveva arrivare a fine aprile ed era già tardivo a quella data, è composto da 770 pagine, dicasi 770, un tomo da archivio storico, ma su quelle pagine non c’è ancora intesa tra i presunti alleati.
Non vado avanti perché sarebbe troppo deprimente solo scrivere ciò che non va ancora. Il fatto è che qui non funziona proprio nulla. E di qualcuno dovrà pur essere la responsabilità, non dei milioni di italiani che, disciplinatamente e responsabilmente hanno accettato una quarantena prorogata troppo a lungo anche secondo non pochi scienziati. Forse il premier Conte in quel super Comitato tecnico scientifico che, alla fine, tutto decide avrebbe fatto meglio ad inserire, su 20 componenti, una buona parte di donne magari quelle big-virologhe che tutte le tv intervistano quotidianamente. Probabilmente non avremmo avuto tutto questo caos.
A questo punto lasciamo perdere i profeti di sventura per i quali se non c’è questo governo si va al voto anticipato. Non sta scritto da alcuna parte e la Costituzione, come s’è visto anche con la formazione di questo governo di contrari e di ex-nemici giurati, consente al Capo dello Stato di provare varie strade, comprese quelle di un governo di emergenza considerato che nell’emergenza siamo e dall’emergenza rischiamo di uscire per cadere nella catastrofe. Che Dio ci aiuti! Solo lui può.