POLTRONE IN MOVIMENTO – E SE LA MERKEL DOVESSE ANDARE AD OCCUPARE LA PRESIDENZA DELLA COMMISSIONE UE…?

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La settimana inizia con una certa aria di cambiamenti e non solo in casa nostra: il reincontro tra i due vice premier, nonché, capipartito, sembra che abbiano già discusso e trovato un accordo per sostituire alcune poltrone governative, in bilico sarebbero quei ministri che più degli altri si sono permessi di mettere in discussione le richieste dei vertici. Da questo discorso è escluso il Presidente per caso Conte che, a dire di molti, avrebbe ingoiato il rospo accettando per buono l’accordo tra i due hanno raggiunto sostenendo che gli insulti, che si sono scambiati per oltre un mese,altro non erano che manifestazioni di vero affetto.
Per quanto riguarda il Governo, i destinati alla ghigliottina (simile a quella di Carlo Conti) sarebbero, in testa il ministro dell’Economia, Tria: non è piaciuto il suo rifiuto per l’emissione dei mini bot, allora,grande genialata, tutti e due d’accordo per proporlo come commissario all’economia della UE; altro papabile all’uscita sarebbe Toninelli e con lui la Grillo, agnelli sacrificali per una pax ed anche per bloccare Salvini che vorrebbe la rivisitazione del contratto di governo. Ovviamente, in contemporanea è iniziata in casa degli stellati, la caccia al successore che, DiMaio non intenderebbe cedere nulla a Salvini che sarebbe disposto a lasciargli quei dicasteri per avere per se il titolare degli Affari Europei che fu di Savona, già indicato dalla Lega ed ancora, e poter indicare il nome del Commissario europeo che dovrebbe essere del settore economico, dato il peso dell’Italia, potrebbe essere proposto Tria che andrebbe bene anche a DiMaio. Si dice che di sottosegretari non si è parlato ma, non bisogna dimenticare i dimissionati Siri e Rixi che sono leghisti di fede e per quei posti vacanti Salvini è disposto a fare una guerra santa. Come si vede, altro che seconda e terza repubblica, questa è una prima becera repubblica, il ballo delle poltrone non è mai andato in scadenza.
Erano partiti che dovevano cambiare prima il Paese, e i risultati si vedono, poi che avrebbero cambiato l’UE , trasformandola in una enclave sovranista. Vorrebbero almeno il commissario agli affari Economici, mandando a casa quel cattivo del francese, Moscivici, che ci richiama sempre al dovere di rispettare le regole. Dicevano, prima del voto del 26 maggio, che cambierà tutto, vedrete che terremoto in Europa grazie a noi ed ai nostri amici populisti. Erano, in sostanza, convinti di esportare nell’UE quella maggioranza giallo-verde che, in Italia, costituisce un incesto politico che, alla fine, ci sta portando al disastro economico. Questi sogni assurdi sono svaniti all’alba del 27 maggio con l’aritmetica dei voti che hanno premiato i filo-europei che l’altra sera hanno riunito a cena, a Bruxelles, i propri esponenti, popolari, socialisti e liberali e credo che a breve vedremo con loro anche i Verdi.
Sono, così, iniziate le trattative per il nuovo organigramma dell’Unione e, soprattutto, per definire le cinque posizioni ritenute più importanti: Presidente della Commissione, Presidente del Consiglio, presidente della Banca Centrale Europea, presidente del Parlamento e Alto Rappresentante (ossia ministro degli Esteri). Ebbene, oggi, tre di queste poltrone sono occupate d esponenti italiani: Draghi (bce), Tajani (Europarlamento), la Mogherini (Alto Rappresentante).
Questa volta, isolati come siamo ed in guerra perenne con Bruxelles, rischiamo di rimanere a mani vuote o, al massimo, di prenderci uno strapuntino. Eppure tedeschi e francesi, che poi condurranno le danze dei posti (probabilmente anche grazie ai buoni uffici di Silvio Berlusconi che ha un posto di rilievo nel PPE, partito di maggioranza relativa, anche per i molti voti personali ricevuti nelle elezioni europee) avevano offerto, secondo “La Repubblica” il posto di presidente del Consiglio per Enrico Letta, considerato che la tradizione vuole che per quella carica si scelga un ex-presidente del Consiglio. Il governo giallo-verde ha detto no, chiedendo il posto di commissario agli Affari Economici per il nostro ministro Tria, prendendosi un clamoroso rifiuto perchè quella importante poltrona non può andare ad un Paese che è sotto procedura d’infrazione.
Così, grazie ai giallo-verdi, perderemo le tre importati posizioni che avevamo nell’UE e probabilmente Salvini e DiMaio si troveranno a fare i conti con Angela Merkel presidente della Commissione. Tanti auguri !