Risposta ad un lettore curioso

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Un assiduo lettore del mio blog mi telefona per chiedere di spiegargli cosa è questo dannato ‘spread’ di cui si parla tanto in questo ultimo periodo. Gli faccio presente che forse non sono la persona adatta, lo hanno spiegato benissimo tanti altri bravi economisti su tutti i mezzi di comunicazione. Nulla, dice che lui legge le mie note e, attraverso quelle qualcosa ora riesce a capire, perciò è sicuro che sarò io a spiegarglielo. Forse riuscirà a capire perché quando in televisione gli speakers  pronunciano quella parola, la loro faccia da una sensazione di disgusto. Ho capito che non posso sottrarmi, sarei un ipocrita se dicessi che la cosa non mi fa piacere, sentirsi adulati spesso, quando si riesce a non cadere nella tentazione della presunzione, da un senso soddisfazione.

Vedi, gli dico, facciamo l’ipotesi che l’Italia sia una grande famiglia: il capofamiglia ha ottenuto un aumento di stipendio, modesto ma, per il suo stato ha un effetto di grande soddisfazione. Si sente padrone del mondo.

Tornato a casa lo annuncia alla moglie che subito intravvede la possibilità di migliorare la sua condizione di vita, quindi dice ala marito che finalmente è giunto il momento di poter possedere una nuova lavatrice. Il marito acconsente e, quando vanno a fare questo acquisto, i due coniugi, presi dall’euforia considerano l’opportunità di aggiungere all’acquisto anche una lavastoviglie. Il pagamento lo fanno attraverso una finanziaria che gli fornisce il capitale per pagare gli elettrodomestici.

Tutto sembra facile, per pagare le rate della finanziaria c’è l’aumento dello stipendio. Tornando a casa, felici per gli acquisti, ragionano sulla facilità con la quale hanno ottenuto il prestito pertanto, sempre la moglie consiglia al marito di cambiare la macchina ormai vecchia, magari allungando i termini di dilazione del pagamento. E così altro debito. Dopo alcuni mesi, quando iniziano ad arrivare le scadenze, si rendono conto delle difficoltà in cui si trovano e, per cercare di far fronte agli impegni che avevano preso, il capofamiglia fa richiesta di concessione del quinto dello stipendio. Tappano i buchi che si erano creati nel  loro bilancio familiare ma si accorgono subito che il loro stipendio era di nuovo diminuito e non consentiva di far fronte al pagamento delle rate ancora ricorrenti. Ne lasciano scadere una, poi due, infine cominciano ad arrivare le richieste pressanti delle finanziarie che gli avevano concesso il prestito. Cosa fare? Si confidano con un amico che li rassicura, pensa lui a presentargli una persona per bene che può aiutarli ad uscirne da questa situazione. Questa persona ‘li aiuta’ facendogli un prestito a brevissima scadenza con una piccolissima aggiunta per le spese. Quando quella scadenza non riescono a rispettarla, quella brava persona li aiuta ancora ma, questa volta può farlo solo ad un costo elevatissimo e così che si rendono conto di essere caduti nelle mani di uno ‘strozzino’.

In maniera molto semplicistica, è’ stato così anche per il nostro Paese. I nostri padri politici dei tempi passati, quelli dello sviluppo economico hanno pensato opportuno di riempirci di ospedali, di strade inutili, di servizi esagerati, e chi più ne ha più ne metta, sino ad arrivare al debito pubblico per il quale chi ci ha fatto credito ora vuole riscuotere. Lo Stato per poter far fronte a suoi impegni ha bisogno  di altri prestiti che può avere solo ad un costo che è superiore alla sua stessa possibilità.

Chi sono gli ‘strozzini, lo lascio alla fantasia del mio lettore. Lui mi ringrazia e dice: ‘Finalmente ho capito. Siamo messi veramente male. E tu pensi che questi nuovi riusciranno ad evitare di farci morire strozzati’?

A lui non rispondo ma, se devo essere sincero, nutro seri dubbi. Tra me penso, ci vorrebbe  veramente qualcuno che sappia combattere gli strozzini: questi, almeno quelli che contano di più, in qualche modo sono tutti legati al sistema bancario, pertanto. Chissà!

giustus

 

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