Su di Renzi incombono i poteri forti

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Ogni ora che passa le vicende politiche italiane si complicano. Al di la di comunicati ufficiali, delle varie ipotesi che appaiono sulla stampa e delle notizie che apprendiamo dai telegiornali, lo scenario che si scorge dietro le quinte è molto più complesso d quanto non si voglia ammettere.
Tutti sappiamo che l’Italia è sotto osservazione speciale dalle vecchie e nuove potenze economiche, quindi, oltre ai problemi della riforme istituzionali ora è in ballo la nomina del Presidente della Repubblica. E non è poca cosa.

I cosiddetti poteri forti, sono li, attenti, per verificarne, e perché no,per indirizzare la scelta verso un personaggio che sia gradito anche a loro. E Renzi sa bene che non può non tenerne conto.

Renzi riteneva di averli esorcizzati con il viaggio a Londra , la visita alla regina  e le quattro ore di Elisabetta a Roma per brevi incontri con Napolitano e il Papa. Pensava di aver trovato le giuste contromisure e l’aveva anche clamorosamente detto in una lunga intervista :”i poteri forti sono contro di me, ma io vado avanti lo stesso “. Ora s’è accorto che qualcosa è cambiato e   che le dimissioni del Capo dello Stato non sono state un viatico positivo, ma un modo per metterlo in ulteriore difficoltà. Cosi’ spera che tenga il “Patto del Nazareno” per superare bene lo scoglio dell’elezione presidenziale e cercare di proseguire  nella strategia  per arrivare al famoso “partito della nazione”  attraverso elezioni anticipate con il Consultellum.

Direte: ma va avanti con la riforma elettorale, ossia con l’Italicum. Certo, perché si inserisce nella grande sceneggiata, ormai una vera e propria fiction, messa  su insieme a Silvio Berlusconi. Che Renzi cnti sull’appoggio di Berlusconi è confermato dalle pubbliche dichiarazioni di Debora Serracchiani, vice segretario del partito, esplicite come non mai: “Il Presidente non si fa senza Berlusconi”.Se, infatti, -come l’alleanza Fitto-D’Alema fa presumere –  il nuovo sistema di voto non viene approvato si apre, secondo il premier, la strada per le elezioni antcipate:. Se venisse approvato avremmo una legge anticostituzionale, come un po’ ingenuamente, ha fatto comprendere in una pasticciata dichiarazione la ministra Boschi. Le conseguenze ovvie, sempre secondo le previsioni renziane: cade lo stesso il governo e si va alle urne magari a maggio insieme a regionali e amministrative.

Troppo semplice questo schema sia perché , prima, ci sono le forche caudine dell’ezione del nuovo Presidente della Repubblica; sia perché le ultime dichiarazioni di Silvio Berlusconi  non escludono un cambio di strategia che qualcuno sostiene possa essere suggerito da Oltreoceano, cioè da quei famosi poteri forti che, dopo averlo sostenuto, hanno, poi, abbandonato il nostro premier che ha cercato una sponda Londra.

Può anche essere, come Renzi ha detto ai suoi, che le recentissime uscite del leader di Forza Italia sono state fatte per riunificare i suoi e per alzare il prezzo nella trattativa con il Pd, ma a me sembrano pesanti certe frasi berlusconiane  come “il Pd vuole una dittatura”, “il Patto del Nazareno mi ha solo danneggiato”, “basta presidenti della Repubblica di sinistra  come gli ultimi tre” e così via . Né possono essere dimenticate le prese di posizioni di berlusconiani doc che chiedono modifiche “pesanti” all’Italicum.

Il premier, comunque, non sembra preoccupato per Berlusconi, ma per la sua minoranza di sinistra  “D’Alema vuole mandarmi a casa” ha detto ai suoi, spiegando che si trova “difronte ai colpi di coda  della vecchia guardia che sta cercando il colpo finale per  salvare loro stessi e determinare la crisi di governo non per andare alle elezioni, ma per aprire la strada ad un altro Esecutivo. “  Per Renzi il capo della congiura è Massimo D’Alema (“per distruggere me è disposto a distruggere l’Italia”), ma nel pacchetto di mischia avversario mette anche Bersani, la Bindi  e la Finocchiaro, sollevando dubbi anche sulla lealtà del capogruppo alla Camera Speranza , reo di non averlo difeso da certi attacchi bersaniani.Non credo, poi, lo aiutino gli sperticati elogio tedeschi negli auguri per i 40 anni renziani nel momento in cui la Merkel e l’austerity tedesca non gode di molte simpatie in Italia  e nella stragrande maggioranza del Pd.

E’ iniziata, in sostanza, una fase decisiva per il governo. Sono aumentati gli avversari e di certi presunti amici , ad iniziare dal Ncd e da Scelta Civica, non c’è da fidarsi troppo, mentre negli Usa il presidente Obama , estimatore di Renzi, è sempre più isolato ed è stato  pubblicamente contestato persino dai capi della Cia e della NSA per la fallimentare politica  mediorientale. C’è da augurarsi che, comunque vadano le cose, il nostro premier riesca a mantenere i nervi saldi senza farsi prendere la mano dalla smania di apparire che ogni tanto lo colpisce..